FAUSTO
MEARELLI
MARINELLA PESCARI Dottore in Farmacia Dottoressa in
Chimica e Diplomato in Erboristeria Tecnologie Farmaceutiche
Lo Stomaco
e le piante medicinali
INTRODUZIONE
Nella pratica clinica esistono
molte patologie la cui eziopatogenesi non θ del tutto definita e la componente psicologica riveste un ruolo di
notevole importanza.
Molti quadri clinici abbastanza diffusi (ulcera peptica, colon irritabile, alcune forme di cefalee,
dispepsia, palpitazioni, ecc) sono causati da
diversi fattori biologici, psicologici, ambientali che interagiscono tra
loro
e si rafforzano reciprocamente. I disturbi della sfera gastro-
intestinale si associano frequentemente a disagi psicologici, questo ci
suggerisce che lapparato digerente θ particolarmente reattivo agli stimoli emozionali.
Le emozioni infatti, attraverso meccanismi complessi, si traducono in reazioni viscerali dipendenti in parte dallo stimolo emozionale, e dalla percezione soggettiva che ogni
singola persona dΰ dello stimolo stesso. Questo processo di somatizzazione che esprime molto spesso un
disagio esistenziale attraverso il corpo θ un espediente per affrontare
le difficoltΰ della vita.
Il mal-essere dellesistenza viene trasformato in sintomi fisici, il corpo rappresenta il principale organo bersaglio dellansia, della
depressione e dello stress, per molte persone θ il solo mezzo per
proiettare lontano dalla sfera psichica ciς che li tormenta. Questo
fatto
va sempre tenuto in considerazione durante la diagnosi e la
terapia dei disturbi gastro-intestinali.
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1. CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLO STOMACO
1.1 Anatomia
e fisiologia dello stomaco
Situato allinterno della cavitΰ
addominale, lo stomaco θ una porzione dilatata del tubo digerente la cui forma ricorda la lettera J, in
alto
θ collegato
con lesofago,
in
basso con il duodeno.
Lorgano
occupa la porzione centrale
e sinistra della parte superiore
della cavitΰ addominale, e si estende sopra lombelico.
Lo stomaco secerne un acido molto forte, lacido cloridrico, ed enzimi
che,
insieme allamilasi salivare danno inizio al processo della
digestione. Le sue funzioni
principali sono quelle di immagazzinare gli alimenti deglutiti
e di mescolarli
al succo gastrico e agli enzimi per rendere possibile la
digestione.
Fig.1 Sistema
Gastrointestinale
La miscela di liquidi, cibo parzialmente digerito ed enzimi viene chiamata chimo e lo stomaco regola la portata con la quale il chimo
giunge nellintestino tenue dove avviene la maggior parte del processo
digestivo ed ha luogo lassorbimento.
Il cibo entra nello stomaco attraverso il cardias, unapertura nel diaframma
a forma di anello costituita da muscoli che contraendosi
ne aprono e chiudono limbocco.
Molto importante θ lazione del
cardias nellimpedire che il contenuto dello stomaco ritorni nellesofago. Senza questo meccanismo a valvola, lacido e la pepsina
secreti dallo stomaco potrebbero venire a contatto con le pareti
dellesofago erodendole, e provocandone lulcerazione. Questo θ
esattamente ciς che succede nel caso di ernia iatale.
Nello stomaco si distinguono diverse porzioni: il fondo,
la parte superiore dello stomaco che ha una forma a volta e che costituisce la
cosμ detta bolla gastrica; il corpo la porzione media e piω voluminosa, disposta verticalmente, e la parte pilorica, che θ il segmento inferiore dello stomaco, θ disposta orizzontalmente e comunica con il duodeno
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tramite lo sfintere pilorico. Questultima parte θ anche conosciuta
come regione pilorica o piloro.
La struttura
della parete gastrica θ caratterizzata da alcune
peculiaritΰ. La superficie interna dello stomaco (tonaca mucosa) si
presenta di colore grigio-rosaceo che diventa rosso durante la digestione per un aumento della vascolarizzazione. La parete gastrica
θ sollevata
in pieghe chiamate
pliche gastriche che decorrono
longitudinalmente, sono numerose soprattutto nella zona della piccola curvatura, e che scompaiono quando la parete si distende. La
mucosa gastrica poi si solleva in numerose creste gastriche, tra le
quali
sono comprese le fossette o cripte gastriche sul cui fondo si
versano le secrezioni elaborate dalle ghiandole, di vario tipo, che si
trovano nella mucosa.
A seconda della localizzazione, le ghiandole secernono
diverse
sostanze: le ghiandole
della regione del cardias sono formate da
cellule mucoidi che secernono
muco; le ghiandole del fondo e del
corpo, peptiche o gastriche propriamente dette, si trovano nei due terzi superiori dello stomaco e risultano costituite da quattro tipi di
cellule: le cellule principali, le cellule di rivestimento, le cellule
mucose e quelle argentaffini. Le cellule principali o adelomorfe, secernono
il pepsinogeno (precursore della pepsina), e il cosidetto fattore di Castle
o fattore intrinseco antianemico, indispensabile per
lassorbimento della vitamina B12 contenuta negli alimenti; nel bambino inoltre secernono
la rennina, che θ deputata alla digestione del latte; Le cellule di rivestimento o
parietali sono le cellule che secernono acido cloridrico in concentrazione molto elevata (pH = 1).
Le cellule mucose
elaborano
muco di natura acida e le
cellule argentaffini secernono la
serotonina direttamente nel sangue.
Le ghiandole
piloriche, infine presenti
nella parte pilorica dello
stomaco, sono costituite da
cellule mucoidi che secernono muco
neutro; in queste ghiandole si trovano inoltre cellule endocrine che
secernono un ormone chiamato
gastrina sostanza che stimola la
secrezione gastrica e la motilitΰ dello stomaco.
La parete dello stomaco, come tutto il tratto gastro-intestinale, presenta due strati di tessuto muscolare
liscio, lo strato
longitudinale esterno e quello circolare interno; poi cθ un ulteriore strato di fibrocellule muscolari lisce quelle dello strato obliquo che θ
limitato alla porzione del fondo dello stomaco. Lo svuotamento dello
stomaco in massima parte dipende dallattivitΰ contrattile di questi
strati di muscolatura liscia.
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1.2 Le secrezioni gastriche
Il succo gastrico θ linsieme delle secrezioni che viene immesso allinterno dello stomaco e che θ costituito dallacido cloridrico,
dallenzima digestivo pepsina, dal fattore intrinseco antianemico, da
acqua , muco e bicarbonato.
Secrezione di HCl: La mucosa gastrica ha una notevole capacitΰ di secernere acido cloridrico. Lacido cloridrico θ un acido forte che
svolge numerose funzioni utili alla digestione. Anzitutto unelevata
aciditΰ serve a denaturare
le proteine
e a spezzare i legami
intermolecolari cosμ da continuare il processo digestivo iniziato nella
masticazione. Una seconda funzione svolta dallacido cloridrico θ quella di uccidere la maggior parte dei batteri che giungono nello
stomaco insieme al cibo. Lefficienza di questo processo protettivo non θ perς completa.
Altra funzione dellacido
cloridrico θ quella di attivare alcuni enzimi digestivi secreti dallo stomaco come ad esempio la
pepsina il cui
precursore il pepsinogeno si attiva solo in ambiente
acido.
La secrezione acida dello stomaco θ dovuta allattivitΰ dellenzima H+ /K + ATPasi o pompa protonica della membrana apicale delle cellule parietali gastriche.
Fig.2 Secrezione di Ac. Cloridrico
ad opera
delle cellule parietali
e
liberazione di ioni bicarbonato
nel sangue
Questo enzima espelle lidrogeno, trasportandolo dal citoplasma
delle cellule ai canalicoli secretori, e lo scambia con il potassio che θ
trasportato allinterno delle cellule parietali. La concentrazione nel
lume
dello stomaco di ioni idrogeno arriva ad essere 3 milioni di volte
superiore rispetto a quella nel sangue. Per quel che riguarda lo ione
Cl
- viene prodotto nella stessa misura dello ione H+, mentre la
secrezione di ioni Na+ θ inversamente proporzionale a quella degli ioni H
+
. Il Cl- si accumula con lH+ portando cosμ alla secrezione di HCl isotonico.
Per ogni ione H+ rilasciato nel lume gastrico uno ione bicarbonato viene immesso nel torrente circolatorio, provocando la cosiddetta
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onda alcalina. I bicarbonati vengono formati a partire dallacido carbonico, prodotto dalla riduzione dellanidride carbonica ad opera
dellenzima anidrasi carbonica, localizzato nelle cellule parietali.
Il sangue alcalinizzato forma una rete di capillari che si estende
proprio sotto la superficie delle cellule e fornisce un ambiente acido-
basico ottimale per la secrezione di bicarbonato da parte delle cellule
dellepitelio dello stomaco.
La secrezione gastrica
θ regolata da numerosi fattori
chimici, nervosi e
ormonali.
Il principale stimolo fisiologico per la secrezione gastrica θ senza dubbio lingestione
di cibo.
La risposta secretoria acida solitamente viene divisa in tre fasi:
cefalica, gastrica e intestinale, sulla base dei molteplici
fattori che contribuiscono a regolarla. La fase cefalica consiste nella risposta secretoria allo stimolo visivo e olfattivo del cibo. La fase gastrica θ indotta
dallarrivo del cibo, mentre la fase intestinale viene innescata dal passaggio
del cibo nel lume del tratto prossimale dellintestino.
Sebbene si accetti questa suddivisione per praticitΰ, ciascuna di
queste fasi θ estremamente complessa e sotto linfluenza di numerosi
stimoli secretori.
I principali agenti stimolanti
per la secrezione
acida sono la
gastrina e le fibre del nervo vago (che agiscono sui recettori
muscarinici della membrana delle cellule parietali).
La gastrina θ il piω potente stimolante della secrezione acida gastrica
finora conosciuto θ contenuta nei granuli citoplasmatici delle cellule G che si trovano raggruppate o sparse tra le cellule epiteliali della
mucosa dellantro e prepilorica.
Lazione della gastrina e quella del nervo vago sono intimamente legate. La presenza di cibo nellantro dello stomaco fa aumentare
il
livello di gastrina e quindi lo stimolo secretivo, un pH pari o
inferiore a 3 invece diminuisce tale livello. La gastrina, inoltre svolge
un ruolo primario nel rilascio dellistamina dalle cellule simil-
enterocromaffini (ECL). Le cellule G in effetti in seguito allo stimolo delle fibre del sistema nervoso enterico, cosμ come dalla presenza di
cibo
nello stomaco secernono lormone, che viaggia attraverso il
circolo sanguigno e arriva alla mucosa del fondo dello stomaco per
agire sulle cellule ECL le quali sono stimolate a rilasciare lstamina.
Il nervo vago
stimola la secrezione gastrica tramite tre differenti
modalitΰ: 1) interazione diretta con i recettori
muscarinici delle cellule parietali; 2) azione stimolante sul rilascio di gastrina nel torrente
circolatorio; 3) aumento della sensibilitΰ delle cellule parietali allo
stimolo gastrinico.
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Listamina θ un altro importante
mediatore nella regolazione della
secrezione acida gastrica ed θ contenuta in concentrazione elevata nei
mastociti in stretto contatto con le cellule
parietali. Per molti anni si θ
dibattuto sulleffettivo ruolo svolto dallistamina in sede gastrica.
Evidenze sperimentali hanno dimostrato che: 1) Listamina svolge un
ruolo
importante nella regolazione della secrezione acida gastrica; 2)
esercita unazione comune alla gastrina e allacetilcolina (mediatore
chimico del nervo vago); 3) θ ancora da chiarire se listamina sia in
realtΰ leffettore ultimo comune nella stimolazione delle cellule
perietali.
Considerando ora la regolazione della secrezione gastrica in termini inibitori,
il principale effetto inibitorio viene esercitato dallacido
stesso presente nello stomaco o nel duodeno, con un meccanismo di
feedback negativo ancora non del tutto conosciuto. Labbassamento
del
pH nel lume dello stomaco al di sotto di 3 provoca una parziale
inibizione della gastrina, una ulteriore riduzione a 1,5 o meno blocca
completamente il rilascio di gastrina da parte di qualsiasi agente
stimolante.
La presenza di acido nel duodeno invece induce linibizione della secrezione
acida probabilmente mediante il rilascio di secretina e /o
di altri peptidi intestinali. La secretina viene rilasciata dalle cellule
endocrine (cellule S) della mucosa del tenue.
Altri agenti di inibizione
della secrezione acida sono liperglicemia, la presenza di soluzioni ipertoniche o di grassi nel duodeno oltre ad alcuni peptidi intestinali (peptide vasoattivo, enteroglucagone, neurotensina, il pepetide
YY e lurogastrone) per i quali perς non θ stata ancora definita la misura del contributo alla regolazione della
secrezione acida.
Secrezione di enzimi: nei succhi gastrici sono presenti numerosi enzimi, quelli ad avere effetti significativi sul normale processo di
digestione, ma che risultano
anche insieme allacido la causa
principale dei danni tissutali che producono lulcera, sono
gli enzimi proteolitici, le cosiddette pepsine. Nel succo gastrico
sono presenti numerosi
tipi di pepsina e di relativo pepsinogeno per comoditΰ perς
le indicheremo tutte con il termine generico di pepsina.
La pepsina viene secreta dalle cellule principali o peptiche delle
ghiandole del corpo e del fondo gastrico,
ma anche da quelle delle ghiandole piloriche.
La pepsina viene secreta in forma inattiva, detta pepsinogeno, che viene convertita
in pepsina tramite il distacco di un piccolo frammento della molecola. Questa reazione di attivazione θ resa
possibile dallacido cloridrico dello stomaco che crea lambiente
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adatto, nellambiente neutro dellintestino la pepsina risulta in effetti
inattiva.
La pepsina θ un enzima proteolitico, catalizza
cioθ la scissione dei
legami esistenti tra alcuni aminoacidi che costituiscono le proteine. I prodotti della digestione pepsinica sono, essenzialmente dei piccoli
frammenti peptidici composti di parecchi aminoacidi. Questi frammenti costituiscono uno dei principali stimoli chimici preposti al
controllo della produzione di acido cloridrico e della secrezione
pancreatica.
La secrezione di acqua, muco e bicarbonato di sodio, prodotti
dalle cellule epiteliali
di rivestimento della mucosa gastrica, sono destinate
a lubrificare lo stomaco per facilitare lo scorrimento del cibo nella sua
superficie, ma soprattutto servono a proteggere la mucosa gastrica
dalleffetto corrosivo e digestivo dellacido cloridrico e della pepsina.
Un ruolo importante nei meccanismi
di difesa e nella prevenzione dellulcera peptica θ svolto dal muco che θ secreto dalle cellule
specializzate localizzate nella superficie dellepitelio della mucosa gastrica
e nelle ghiandole gastriche. Stimoli irritanti,
fisici o chimici,
e lo stimolo colinergico aumentano
la secrezione
di
muco. Questo si trova in fase solubile nel succo gastrico e come
Fig . 3 - Le
ghiandole gastriche: in evidenza
lubicazione delle
cellule secretici gastriche.
uno strato di gel insolubile, di circa 0,6 mm di spessore, riveste la superficie mucosa dello stomaco. In condizioni normali
il gel mucoso θ secreto in continuazione dalle cellule mucose dellepitelio gastrico
ed θ continuamente solubilizzato dalla pepsina intraluminale.
Il muco gastrico θ costituito da grosse molecole polimeriche di natura glicoproteica organizzate a formare un gel viscoso che si stratifica
sulle
pareti gastriche. La pepsina secreta nel lume gastrico agisce
sulla superficie dello strato di muco attaccando il polimero e rendendo
il muco incapace di formare o mantenere il gel, in questo
modo
θ permessa la diffusione degli ioni, ma non la penetrazione di
macromolecole, come la pepsina stessa. Le molecole di pepsina sono
quindi intrappolate nello strato di gel mucoso intatto, che in questo
modo protegge le cellule della mucosa dalle lesioni proteolitiche.
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A rafforzare le difese della mucosa ci sono poi gli ioni bicarbonato secreti dalle cellule epiteliali
gastriche non parietali, questi penetrano
nel
gel mucoso e contribuiscono a creare un microambiente
caratterizzato da un importante gradiente di ioni idrogeno tra la
superficie luminale del muco (pH acido vicino a 2) e la zona a contatto
con le cellule della mucosa (pH piω alcalino vicino a 7).In questo modo si forma uno strato protettivo che non permette la retrodiffusione di
acido.
La secrezione dei bicarbonati gastrici
θ stimolata
dalle
prostaglandine della serie E ed F, da agenti
colinergici e dal calcio. Risulta invece inibita dai FANS, dallacetazolamide da farmaci a-adrenergici
e dalletanolo.
La retrodiffusione dellacido θ impedita inoltre dalle cellule epiteliali della mucosa che sono saldate le une con le altre tramite giunzioni
serrate.
Infine le prostaglandine sono presenti in concentrazione elevata
nella mucosa gastrica.
Esse stimolano
la secrezione
di muco e di bicarbonati gastrici e duodenali e il flusso ematico nella mucosa,
partecipano
alla ricostruzione dellintegritΰ cellulare in risposta
ad un danno mucoso.
Tutti i fattori protettivi della mucosa sin qui descritti
contribuiscono a formare la cosiddetta barriera mucosa gastrica
che ha un ruolo importante nellimpedire lo sviluppo dellulcera. Quando per qualche
motivo la barriera mucosa gastrica viene indebolita, la mucosa stessa
viene sottoposta allazione corrosiva dellacido cloridrico e digerita
dalla pepsina, in questo modo possono verificarsi numerose conseguenze come il danno cellulare, il rilascio di istamina da parte
dei
mastociti con ulteriore stimolazione della secrezione acida, danno
dei
piccoli vasi sanguigni, emorragia della mucosa e in fine lesioni
ulcerose superficiali.
Anche il mantenimento di un regolare e normale flusso sanguigno θ essenziale per la conservazione dellintegritΰ
della barriera.
Un diminuito afflusso di sangue associato a retro diffusione di acido
puς danneggiare la mucosa.
In conclusione tenuto conto delle caratteristiche dei componenti del succo gastrico, nello stomaco si θ sempre per cosμ dire sul filo del
rasoio!!. In effetti da una parte si deve produrre acido cloridrico e pepsina in quantitΰ sufficienti a dare inizio al processo digestivo e dallaltra si deve secernere una sufficiente
quantitΰ di muco e bicarbonato
per impedire che lacido e la pepsina digeriscano lo
stomaco stesso. Risulta evidente a questo punto come sia importante
il mantenimento dellequilibrio tra i fattori aggressivi e quelli di difesa
per
scongiurare le piω comuni patologie dello stomaco.
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2. LE PIΩ COMUNI PATOLOGIE DELLAPPARATO GASTRICO
2.1 Dispepsia
Il termine dispepsia deriva dal greco dys-paptein che significa mal - digerire, ed θ stato utilizzato negli anni per indicare un insieme di
sintomi che hanno origine nella parte superiore del tubo digerente e che si riteneva fossero causati da una alterata digestione dei cibi. Gli
stessi pazienti parlano in effetti di indigestione quando vogliono
portare lattenzione del medico su una sindrome che per molti di essi
θ legata al mangiare ed alle funzioni intestinali.
La dispepsia piω frequente (dispepsia funzionale) θ provocata da un ritardo
o da unaccelerazione nel passaggio degli alimenti nello
stomaco senza che esista alcuna lesione organica.
I piω comuni sintomi dispeptici sono:
- dolore/bruciore epigastrico
- senso di pienezza post-prandiale
- sazietΰ precoce
- sensazione di gonfiore epigastrico
- senso di nausea
- meteorismo, flatulenza
- diarrea o stipsi.
Non θ ancora nota la patogenesi della dispepsia θ possibile perς distinguerne forme diverse. I sintomi dispeptici
possono infatti insorgere in assenza di meccanismi eziologici conosciuti (dispepsia
funzionale o idiopatica), ma anche accompagnare numerose patologie
(dispepsia secondaria).
La dispepsia
funzionale colpisce i soggetti sani, che non soffrono di
alcun disturbo organico. Attualmente, la dispepsia funzionale cronica
θ
considerata una patologia con genesi multifattoriale, alla cui determinazione possono partecipare anomalie
alla motilitΰ gastrointestinale, infezione da
Helicobacter pylori (HP),
alterazioni della secrezione acida gastrica e della sensibilitΰ
del tratto gastrointestinale, stress, fattori psicologici
e dietetico-ambientali.
Molto spesso θ lespressione somatica di conflitti emozionali e la sintomatologia θ correlata con periodi di tensione emotiva della vita
del
paziente. La dispepsia funzionale θ frequente in individui con
particolari tratti della personalitΰ.
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Tra le varie forme di dispepsia secondaria la dispepsia
biliare, θ provocata da una insufficiente secrezione di bile che si riversa
nellintestino dovuta a
Patologie alle quali si puς trovare
associata la dispepsia secondaria
disturbi della cistifellea
(litiasi biliare, cattivo svuotamento) o a disturbi
Malattie dellapparato digerente
Malattia da reflusso gastroesofageo
Sindrome del colon irritabile
Malattie metaboliche
diabete
mellito
iper-ipotiroidismo
iperparatiroidismo
squilibri
elettrolitici
epatici, quali cirrosi o insufficienza epatica. La scarsa quantitΰ di bile
nellintestino causa digestioni
lente e difficili
Sindrome da mal assorbimento
Ulcera
peptica
Patologia delle vie biliari
Pancreatite
con sonnolenza, meteorismo e a volte mal di
testa questi sintomi in genere scompaiono
dopo
quattro o cinque ore dalla
fine del pasto.
La dispepsia
intestinale θ invece provocata da alterazioni intestinali
come
la colite ulcerosa, il colon irritabile che impediscono alle
sostanze nutritizie di essere assorbite completamente. I sintomi piω
caratteristici della dispepsia intestinale sono meteorismo, dolore
addominale e diarrea.
2.2 Gastrite
La gastrite θ un disturbo molto comune che si manifesta in seguito
allirritazione provocata sulla mucosa gastrica da diversi agenti quali
prodotti alimentari deteriorati, microorganismi, farmaci, alcol, fumo di sigaretta, prodotti caustici. Inoltre situazioni di stress, alcuni disturbi
immunitari, insufficienza renale o stati di shock ne favoriscono la
comparsa.
Linfiammazione della mucosa gastrica puς assumere caratteristiche diverse e a seconda dellevoluzione si distinguono due tipi di gastrite:
la gastrite acuta e la gastrite cronica.
La gastrite acuta
puς essere erosiva, cioθ puς presentare
nella mucosa gastrica
numerose aree di erosione, ma che generalmente
non superano i pochi millimetri di profonditΰ.
La
gastrite cronica nella maggior parte dei casi colpisce soggetti di
etΰ
superiore ai quarant anni, solitamente evolve per molto tempo,
anni
e persino decenni. Durante questo periodo si possono produrre
alterazioni importanti e irreversibili della mucosa gastrica. Le cause
della
gastrite cronica non sono ben precisate, attualmente si ritiene
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che possa essere il risultato di una concausa di vari fattori(consumo prolungato di farmaci antiinfiammatori, alcolici, fumo, bevande molto
calde, infezione da Helicobacter pylori).
La gastrite
cronica puς evolvere
senza complicazioni ma in alcuni casi
con
il passare degli anni si possono presentare complicanze dovute
alle
lesioni persistenti della mucosa gastrica. Una delle complicazioni
piω
frequenti θ lanemia, causata dalle piccole ma continue perdite di
sangue. Inoltre la gastrite cronica se trascurata
evolve molto spesso in
ulcera gastrica o duodenale in seguito allindebolimento della barriera mucosa.
2.3 Ulcera peptica
In Inghilterra il 14% della popolazione sviluppa unulcera gastrica o
duodenale prima dei quarantanni. Mentre nei paesi in via di sviluppo la percentuale θ ancora piω alta. In Giappone addirittura circa il 50%
della popolazione maschile e il 25% di quella femminile soffre di
ulcera.
Lulcera peptica θ una lesione circoscritta di tipo erosivo, che si produce nella superficie interna dello stomaco o delle sue zone
limitrofe. Le ulcere possono essere classificate in base alla localizzazione delle lesioni. Si dividono in ulcere gastriche, le lesioni interessano la parete dello stomaco; e in ulcere
duodenali le lesioni si
manifestano nella prima porzione dellintestino tenue.
Lulcera duodenale
presenta unincidenza tre o quattro volte superiore a quella dellulcera gastrica.
Anche tra i sessi esistono delle differenze. Lulcera peptica e soprattutto
quella duodenale θ molto piω comune
negli
uomini che nelle donne. Sembra che le donne siano protette
dallulcera dai loro ormoni e quando ne sono colpite, generalmente
non
presentano forme gravi. La gravidanza inoltre allevia i sintomi
dellulcera.
Lulcera peptica si produce in seguito alleffetto corrosivo del succo gastrico,
quando questo viene a contatto con la mucosa gastrica o duodenale. Questa condizione si verifica quando viene turbato il
sistema che regola lequilibrio tra digestione e protezione gastrica. Solitamente
il disturbo si manifesta con sintomi la cui comparsa,
intensitΰ e durata variano molto per ogni caso singolo. I piω comuni
sintomi dellulcera sono:
dolore alla bocca dello stomaco, non troppo laterale, sopra lombelico; θ in forma di un continuo rosichio o un dolore
penetrante, non necessariamente forte, che puς persistere anche per piω di unora.
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Larea del dolore θ localizzata e cosμ precisa da poterla indicare con un dito.
Il dolore insorge quando si ha fame, piω che subito dopo aver mangiato, puς addirittura svegliare durante la notte. Durante il
giorno puς peggiorare e puς essere alleviato con lassunzione di
cibo, latte o antiacidi.
Il dolore puς essere cosμ frequente da indurre a fare degli spuntini tra un pasto e laltro.
Puς manifestarsi per qualche giorno di seguito, poi sparire per settimane o per mesi e persino per anni, prima di
ricomparire. Lequazione acido/pepsina ᆱ muco/bicarbonato puς essere alterata da tanti fattori quali lo
stress, i farmaci, le infezioni
batteriche
(Helicobacter pylori), lalcol e il fumo di sigaretta. Per alcune persone inoltre una possibile causa di ulcera sembra essere la
produzione eccessiva di acido cloridrico. Altri malati ancora hanno
il problema che la normale produzione
di acido, non θ seguita, nel loro organismo, dal fisiologico calo
notturno.
Lulcera da stress
θ solo una delle manifestazioni organiche della
reazione da stress. Quale sia la percentuale di ulcere causate dallo
stress rimane un punto controverso. Ed θ abbastanza sorprendente
che
ancora non sia stato completamente chiarito come possa causare
lulcera. Certo θ che lo stress θ in grado di peggiorare gli effetti delle
cause dulcera piω comuni (come quelli genetici o relativi alla dieta
alimentare).
Nello stato di stress in effetti si evidenzia un calo della secrezione di acido, di muco e bicarbonato, nonchι una diminuzione dellapporto di sangue al tratto gastro-intestinale. In questa condizione, lorganismo sceglie di irrorare maggiormente i distretti del cuore e dei muscoli. La barriera protettiva della mucosa
gastrica risulta quindi diminuita, lo strato di muco e bicarbonato
viene assottigliato. Quando la situazione
di stress θ superata, la
secrezione di acido cloridrico ritorna verso la norma. Le pareti dello
stomaco essendo ricoperte di uno strato meno spesso di muco, non
sono
piω in grado di rispondere efficacemente allaggressione dellacido, puς quindi verificarsi leventualitΰ che si produca una
lesione a livello della mucosa. Essere sottoposti a ripetuti episodi
stressanti potrebbe quindi essere una causa della formazione dellulcera.
Altro fattore di rischio per lo stomaco θ linadeguato apporto di
sangue ossigenato alla mucosa. Interessante in questo contesto il
caso
che viene spesso citato nella letteratura medica di un uomo che
riportava una grossa ferita darma da fuoco (un vero buco!) allo
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stomaco dal quale si potevano vedere le pareti dello stesso che sbiancavano ogni qualvolta luomo provava un eccesso dira o un
attacco dansia. Questa immagine evidenzia con chiarezza come lo
stato di stress implichi una drastica diminuzione del flusso sanguigno allo stomaco, linadeguata ossigenazione dello stomaco che ne consegue produce poi labbassamento del pH tissutale
e dellATP, oltre che il rilascio di radicali liberi e lincremento nella produzione di
lattato, la riduzione della produzione di prostaglandine che a loro
volta inducono una riduzione della produzione di muco e bicarbonato. Anche in questo caso la parete dello stomaco si trova impreparata, dopo che lo stato di stress θ stato superato,
ad affrontare il ritorno di
una
adeguata ossigenazione e linevitabile aumento della quantitΰ di
radicali liberi prodotti che lo stomaco non riesce a disattivare.
Il consumo ripetuto
e prolungato
di determinati farmaci soprattutto gli antiinfiammatori quali laspirina, fenilbutazone e indometacina θ causa frequente di ulcera gastrica. Questi farmaci si dimostrano nocivi per le pareti dello stomaco come conseguenza di
due
fenomeni. Da una parte, alcuni
antiinfiammatori e soprattutto laspirina, dopo essere stati assorbiti
nel sangue, interferiscono
con
la produzione di prostaglandine. Questi ormoni agiscono in
varie
parti dellorganismo, a livello delle articolazioni per esempio le
prostaglandine vengono rilasciate come mediatori chimici del dolore
nei
processi infiammatori, risulta quindi utile neutralizzarle per
alleviare il dolore. Nello stomaco invece favoriscono la secrezione di
muco
e bicarbonato, quindi θ assolutamente dannoso per lo stomaco
interferire con la secrezione di prostaglandine in loro assenza infatti la barriera mucosa gastrica viene molto assottigliata diventando insufficiente a contrastare lazione corrosiva dellacido
e della pepsina. Il risultato θ allora la produzione di piccole erosioni multiple nello
stomaco, e i sintomi sono quelli dellulcera gastrica.
Dallaltra parte, i farmaci antiinfiammatori sono di natura acida e quindi depositandosi sulla barriera mucosa gastrica ne riducono
lalcalinitΰ promuovendo la possibilitΰ di contatto diretto tra succo gastrico e mucosa, favorendo la formazione della lesione
ulcerosa. Leffetto diventa particolarmente dannoso quando i farmaci
antiinfiammatori sono assunti a digiuno, in questo caso infatti,
venendo a mancare leffetto tampone del cibo nello stomaco, si puς
verificare la formazione di una lesione sulla mucosa perchι laciditΰ
del farmaco tende a concentrarsi in settori molto circoscritti.
Anche i farmaci cortisonici (steroidi) come prednisolone o cortisone presi per via orale per lunghi periodi di tempo possono causare ulcere gastroduodenali croniche, probabilmente perchι viene danneggiata la
barriera protettiva del muco. Tuttavia, poichι si formi unulcera θ
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necessario un dosaggio molto elevato, piω di 15mg di prednisolone al giorno.
Il consumo prolungato di bevande alcoliche
costituisce una causa piuttosto comune di ulcera gastrica. Attualmente si ritiene che in questo caso il meccanismo scatenante sia dovuto al fatto che lalcol θ una sostanza tossica per la mucosa gastrica e che, quindi, il suo
consumo esagerato riduca le capacitΰ difensive della barriera mucosa
gastrica.
Tra i fattori responsabili dellinsorgenza dellulcera duodenale θ necessario tenere in considerazione anche la predisposizione
genetica. Questa ipotesi si basa sul fatto che θ stato osservato che lulcera duodenale θ molto piω frequente in determinate famiglie
rispetto al resto della popolazione oltre al fatto che lincidenza di
ulcera duodenale θ molto elevata soprattutto per i soggetti con
gruppo sanguino 0, caratteristica che si trasmette in modo ereditario.
Non
sono stati identificati i geni responsabili di questa
predisposizione ma si ritiene che possono provocare
un aumento della secrezione di acido cloridrico
e di pepsinogeno
da parte
delle ghiandole gastriche e quindi un aumento della quantitΰ di acido che
arriva al duodeno.
Altra causa della formazione dellulcera θ senza dubbio il fumo di sigaretta che fa aumentare anche le probabilitΰ che il disturbo
ulceroso provochi complicazioni. La nicotina, contenuta nel fumo di
tabacco, stimola la secrezione di acido cloridrico
e di pepsinogeno, alterando il rapporto acido/pepsina : muco. Inoltre θ un potente
vasocostrittore che, agendo sulle piccole arterie dello stomaco e delle
cellule della mucosa gastroduodenale, non consente il necessario
rifornimento di ossigeno e di nutrienti. Viene quindi abbassata anche
la capacitΰ della mucosa di produrre muco che deve proteggere
la parete dello stomaco e del duodeno.
Altro componente del fumo di
tabacco molto dannoso per lo stomaco θ il monossido di carbonio che
riduce il contenuto di ossigeno del sangue. Flusso sanguigno
ridotto e limpoverimento del contenuto di ossigeno nel sangue, oltre alleffetto
tossico del monossido di carbonio che agisce come un veleno delle
cellule stesse, producono effetti davvero disastrosi sulle cellule della
mucosa gastrica e duodenale.
Anche il processo di guarigione dellulcera viene rallentato in modo
importante dal fumo di sigaretta
perchι θ dipendente dal rifornimento di ossigeno.
In un fumatore di 20 o piω sigarette al giorno, la
cicatrizzazione diventa quasi impossibile.
Anche linfezione da Helicobacter pilori θ causa di ulcera peptica.
Questo batterio penetra nel tubo digerente, riuscendo ad eludere lazione
sterilizzante dellacido, e dopo avere attraversato lo strato di
15
muco gastrico, si ancora alle cellule dellepitelio e comincia a replicarsi. Il batterio danneggia in modo irreversibile le diverse
componenti del muco grazie ad alcune
proteasi
e lipasi e questo
comporta una perdita delle proprietΰ fisiologiche dello stesso.
Le cellule della mucosa gastrica vengono danneggiate dalladesione del batterio,
dalla produzione di cataboliti e soprattutto di tossine che produce. Quanto detto sinora allora conferma lipotesi che linfezione
da
H. pylori altera i meccanismi di controllo
sulla secrezione acida,
sia
stimolando la produzione di gastrina che inibendo lattivitΰ delle
cellule D produttrici di somatostatina. Lincremento della produzione
acida si traduce in un aumento dello stesso nel duodeno, con
successiva trasformazione reattiva dellepitelio da intestinale a gastrico ( metaplasia
) ed estensione dellinfezione dallantro al bulbo,
conseguente duodenite ed infine ulcera ( Fig. 4 ).
Gastrina
Somatostatina
Infezione da H. pylori
Secrezione
acida Gastrite
da H. pylori Tossine e cataboliti del batterio
Riduzione:
Metaplasia
gastrica in duodeno
- Secrezione bicarbonati
- Clearance aciditΰ bulbare
Duodenite
- Fattori genetici
Danno della Mucosa
- Dieta
ULCERA DUODENALE
Fig.4
Infezione da Helicobacter
pylori
Nellulcera peptica tra i fattori ambientali piω frequentemente chiamati in causa troviamo la dieta.
I cibi piccanti, come il curry e il pepe, potrebbero essere considerati causa di ulcera dato che molto spesso il consumo di questi alimenti θ
associato a bruciori di stomaco e cattiva digestione. In realtΰ, non ci
sono
dati validi per confermare
questa ipotesi, θ stato invece
16
evidenziato che diete blande e latte, che venivano raccomandate in passato, non offrono alcun beneficio e, inoltre, stimolano
una
maggiore produzione di acido nelle 24 ore rispetto ai tre pasti regolari.
Oggi si sa che i
pazienti affetti da ulcera hanno bisogno di mangiare cibi quanto piω possibile
variati. Ciς significa pesce, carne, cereali,
verdura e frutta. Se mangiare un cibo in particolare provoca ripetutamente dei disturbi, deve essere evitato (questa eventualitΰ
dovrebbe comunque verificarsi in pochissimi casi dato che quasi mai
le
persone affette da ulcera reagiscono male a un singolo alimento o gruppi di alimenti).
Molto importante θ poi non restare con la fame. Bisognerebbe
organizzarsi in modo da fare tre o quattro pasti regolari durante la
giornata.
Inoltre la progressiva riduzione della frequenza della malattia peptica nei paesi occidentali θ stata messa in relazione
con un incremento del consumo di acidi grassi polinsaturi
che sono in grado di inibire la
crescita dellH. pylori in vitro.
17
2.4 Comparazione dei sintomi di alcune importanti malattie dellapparato digerente
La causa di un dolore allo stomaco
puς essere difficile da diagnosticare soltanto in base ai sintomi. Ci sono in effetti molto
variabili da considerare: il tipo di dolore, lintensitΰ, il momento in cui
si manifesta, la posizione, il rapporto con il cibo e infine lazione che lo
provoca se cθ. Per fare chiarezza allora nella tabella sotto riportata ci
sono
delle indicazioni di carattere generale che possono aiutare a distinguere i sintomi dellulcera da
quelli ascrivibili a cause diverse.
DOLORE Ulcera duodenale
Ulcera gastrica
Gastrite cronica
Dispepsia Infiammazione della cistifellea
Cancro dello stomaco
Posizione
Quando
Miglioramenti con il cibo
Miglioramenti con gli alcali
(dispepsia medicinale)
Vomito
Appetito
Vomito ematico
Perdita
di peso Riscontro analitico positivo per il sangue nelle feci
Varia con la posizione dellulcera
Prima dei pasti ( o 2 ore, 2 ore e mezzo dopo)
Sμ
Sμ
Raramente
Buono
Talvolta
Lieve
Sμ
Varia con la posizione dellulcera
Da mezzora a
2 ore dopo i pasti
Talvolta
Si
Comune
Giusto
Talvolta
Lieve
Sμ
Sempre centrale
Immediatamen- te dopo il cibo
No
No
Al mattino
Cattivo
al
mattino Molto raramente
No
Talvolta
Parte superio- re delladdome o al
centro del petto
Subito dopo il pasto
No
Si
Non sempre Normale fino allinizio
del pasto
NO (?)
No
No
Dolore alla bocca dello stomaco leggermente spostato a
destra
In modo improvviso in forma di crampi. Piω sensibile dopo
i cibi grassi.
Non sempre
Non sempre
Non sempre
Variabile
No
No
No
Varia
con la posizione di sviluppo
Non
strettamente in rapporto con i pasti
No, mai
No
Sμ, comune
Pessimo
Color Caffθ
(sangue alterato)
Sμ
Sμ, sempre
18
3. TERAPIA FARMACOLOGICA
I principali obiettivi che si prefigge il trattamento dellulcera peptica sono la remissione
dei sintomi, la guarigione
delle lesioni, la prevenzione delle complicanze (emorragia, stenosi) e delle recidive
dellulcera.
Questi obiettivi possono essere raggiunti sia modificando le norme igienico-dietetiche e le abitudini
voluttuarie (fumo, consumo
di alcolici ecc
) che
utilizzando terapie farmacologiche.
Le regole igienico dietetiche da adottare in ogni caso nei disturbi
gastrici sono labolizione del fumo di sigaretta, evitare il consumo di
alcolici ma anche di tθ e caffθ e luso anche occasionale di farmaci
antiinfiammatori non steroidei che possono irritare lo stomaco,
peggiorando cosμ un ulcera attiva.
I farmaci attualmente disponibili per il trattamento dellulcera peptica e delle malattie acido correlate appartengono a classi diverse e sono rappresentati da:
ᄋ Antiacidi e citoprotettori
ᄋ Antagonisti dei recettori H2
ᄋ Inibitori della pompa protonica
ᄋ Sali di bismuto
ᄋ Procinetici
ᄋ Antibatterici
La terapia farmacologica ha come scopo quello di modificare il rapporto acido - pepsina / muco in favore di questultimo. Quindi ci
sono
alcuni farmaci che agiscono riducendo laggressivitΰ dellacido e della pepsina contro la parete dello stomaco e altri che invece
migliorano lo strato protettivo di muco sulla mucosa gastrica. Piω
recentemente sono stati introdotti dei farmaci che combattono le
infezioni da Helicobacter pylori.
3.1 Antiacidi e citoprotettori
Gli antiacidi sono composti capaci di neutralizzare il contenuto acido dello stomaco reagendo con lacido cloridrico secondo una reazione di
neutralizzazione che porta alla formazione di un sale ed acqua. I principali antiacidi sono: bicarbonato di sodio, il carbonato di calcio,
lidrossido di magnesio e lidrossido di alluminio (usati da soli come
tali, ma anche in combinazione tra di loro). Per questi composti si fa
19
una classificazione chimica in considerazione della porzione di molecola a cui θ legata la reattivitΰ,
quindi vengono divisi in:
ᄋ antiacidi anionici o sistemici
(il bicarbonato di sodio o il carbonato
di calcio) la porzione reattiva della molecola θ quella anionica
ᄋ antiacidi cationici
o non sistemici (idrossido di magnesio e di
alluminio) la porzione reattiva θ quella cationica.
Oltre alle differenze chimiche i vari antiacidi
differiscono per il potere
neutralizzante, la rapiditΰ di reazione con lacido cloridrico ed i loro
effetti collaterali gastrointestinali e sistemici.
Eliminare lacido dΰ un sollievo immediato dal dolore a gran parte dei malati di ulcera peptica.
Tuttavia, anche se assunti a dosi elevate
non
sono in grado da soli di guarire lulcera. I farmaci antiacidi non sono
molto efficaci nel trattamento delle ulcere gastriche perchι passano dallo stomaco al duodeno troppo rapidamente e non riescono a neutralizzare una quantitΰ rilevante di
acido.
Lantiacido piω semplice ed anche il piω conosciuto θ probabilmente il bicarbonato di sodio. La sua azione θ molto rapida, ma reagendo con lacido cloridrico nello stomaco produce grandi quantitΰ di anidride
carbonica in fase gassosa. Si possono verificare allora fastidiosi
problemi di meteorismo, gonfiori ed eruttazioni, oltre ad effetti collaterali sistemici
quali alcalosi
sistemica, ritenzione
idrica
procurata da un eccesso di sodio che puς peggiorare certe forme di
cardiopatia e far aggravare eventuali stati di ipertensione.
Lo stesso si puς dire anche del carbonato di calcio, con lunica
diversitΰ che in questo caso cθ una tendenza minore a causare
alcalosi metabolica dato che il calcio ha una maggiore affinitΰ per il
carbonato o gli altri ioni rispetto al sodio e i prodotti che si formano
hanno una bassa solubilitΰ. Nonostante la maggior parte del calcio
carbonato rimanga nellintestino, in parte viene assorbito sottoforma
di cloruro di calcio ed θ sufficiente per provocare unipersecrezione
acida ritardata, detta anche rimbalzo acido. Questo fenomeno
sembra provocato dallipercalcemia che sarebbe in grado di stimolare la liberazione di gastrina. Inoltre puς verificarsi la formazione di
calcoli.
I composti di magnesio (ossido, trisilicato e idrossido) hanno unazione piω lenta rispetto
agli antiacidi di sodio e calcio, ma θ meno probabile che provochino problemi di alcalinizzazione sistemica. Tendono tuttavia a dare diarrea, per questo motivo questo composto viene di solito associato o alternato ad agenti costipanti come lidrossido di alluminio.
I composti
dellalluminio (ossido, trisilicato e glicinato) hanno
unazione simile a quella del magnesio, ma provocano stitichezza. Si
20
temeva un po per gli effetti tossici dellalluminio, soprattutto per la presunta
relazione con la malattia di Alzheimer, tuttavia, lorganismo
assorbe solo piccole quantitΰ di alluminio da questi tipi di antiacidi,
e quindi basta ridurre il dosaggio o interrompere lassunzione nel caso
di
insufficienza renale (leliminazione dei composti di alluminio θ infatti prevalentemente renale) per non incorrere in problemi legati
allaccumulo di alluminio.
Da tenere sempre presente quando si assumono gli antiacidi,
soprattutto quelli cationici, che questi composti possono dare interazioni con altri farmaci. I composti dellalluminio e del magnesio
hanno una elevata tendenza a legarsi nello stomaco ad alcuni
antibiotici, antifungini, antimalarici, antiepilettici come la fenitoina,
le
fenotiazine, la penicillamina e anche il ferro. Questi farmaci una volta
legati allantiacido non vengono piω assorbiti e quindi perdono ogni efficacia terapeutica. Gli antiacidi inoltre possono
alcalinizzare le urine favorendo leliminazione renale di farmaci come laspirina, ad
esempio, che rimanendo in circolo nel sangue per tempi piω brevi
perderΰ parte della sua efficacia.
I citoprotettori non interferiscono con la secrezione acida gastrica,
ma
sono in grado di potenziare le difese della mucosa nei confronti
dellaggressione da parte sia dellacido cloridrico che dei sali biliari.
I principali farmaci di questa classe sono:
ᄋ sucralfato
ᄋ bismuto
colloidale
ᄋ derivati
delle prostaglandine (PGE1 e PGE2 ).
Il
Sucralfato (Citogel,
Sucralfin, Sucral,
Antepsin
)
θ un sale complesso
di solfato di saccarosio
e idrossido
di alluminio, scarsamente solubile in acqua e solo minimamente solubile in acido diluito e in alcali.
Quando viene somministrato per via orale, il sucralfato
si scinde e forma una sospensione vischiosa che si lega con alta
affinitΰ sia alla mucosa normale che a quella lesionata. Nellambiente acido dello
stomaco il sucralfato libera alluminio e acquisendo una forte carica negativa θ in
grado di formare legami di tipo
elettrostatico con qualsiasi
gruppo chimico carico positivamente (comprese le
Fig. 5 - Sucralfato
proteine, i peptidi, i metalli , i farmaci ecc.) anche con macromolecole
come le mucine, con le quali puς formare gel complessi. La sua azione
21
θ quasi esclusivamente topica, viene assunto alla dose di 4g/die suddivisa
in 2 o 4 somministrazioni e si rivela di efficacia sovrapponibile a quella della cimetidina o ranitidina
nel trattamento delle ulcere duodenali,
il tasso di guarigione delle ulcere gastriche
invece risulta molto migliore con gli antagonisti dei recettori H2. Il
sucralfato θ ben tollerato, possono verificarsi in seguito ad un impiego prolungato del prodotto problemi
di stipsi. Altri effetti collaterali meno comunemente riportati sono: disturbi gastro-intestinali (diarrea,
secchezza delle fauci, flatulenza, nausea, vomito e pesantezza di
stomaco), eruzione cutanea, prurito, vertigini, insonnia cefalea, dolori
lombari. Sono stati inoltre segnalati casi di ipersensibilitΰ quali
orticaria, angioedema, difficoltΰ respiratoria e rinite.
Il bismuto colloidale θ stato per qualche tempo ritenuto un farmaco
superato, tuttavia per la sua azione battericida, esso θ tornato ad
essere un farmaco di largo impiego nella terapia di associazione delle
lesioni ulcerose associate ad infezione da Helicobacter pylori.
I
composti di bismuto piω conosciuti ed attualmente in commercio
ovunque sono il
subsalicilato di bismuto(BSS) ed il subcitrato
colloidale di bismuto (CBS nome commerciale
DeNol).
Nel trattamento dellulcera duodenale il bismuto colloidale
si θ rivelato di efficacia paragonabile a quella della ranitidina e superiore a quella
della cimetidina, in considerazione del fatto che cθ una incidenza
minore di recidive. Dopo la scoperta dellH.pylori come principale
fattore scatenante nella maggior parte delle ulcere peptiche si puς
affermare che lefficacia del bismuto θ da imputare principalmente alla capacitΰ
di eliminare questo microorganismo e di ridurre
notevolmente le probabilitΰ di una recidiva.
Il farmaco θ complessivamente ben tollerato; gli effetti collaterali piω comuni sono cefalea, stipsi, diarrea ed eruzioni cutanee. Luso
prolungato o ad alti dosaggi del farmaco puς indurre nefropatia,
manifestazioni a carico della mucosa del tubo digerente, ittero,
astenia, dermatite esfoliativa, rush cutaneo ed altre manifestazioni
neurologiche. Il bismuto colloidale puς indurre inoltre una forma di
encefalopatia strettamente legata alla bismutemia. Il paziente
dovrebbe essere avvertito inoltre che il farmaco determina una colorazione scura delle feci per la sua trasformazione nellintestino in
solfuro di bismuto.
Gli analoghi
di sintesi delle prostaglandine (PGE1 e PGE2) hanno dimostrato in vitro unazione citoprotettiva e a dosi piω elevate,
antisecretiva. Gli effetti collaterali della terapia con prostaglandine
sintetiche riguardano soprattutto il tubo digerente e sono: diarrea,
dolore addominale, crampi, nausea e vomito.
Risulta inoltre particolarmente elevato
il potere abortigeno di questi farmaci
tanto da
22
sconsigliarne luso da parte di donne nelletΰ fertile. Pertanto tali farmaci non sembrano essere delle valide alternative ai farmaci
antisecretori.
3.2 Farmaci antisecretori
Sono la classe di farmaci piω utilizzata nel trattamento dellulcera peptica. Possono inibire almeno parzialmente, la secrezione gastrica
acida, che rappresenta uno dei principali fattori patogenetici della
malattia ulcerosa. I farmaci antisecretori possono essere suddivisi in:
Antimuscarinici
Antagonisti dei recettori H2
Inibitori della pompa protonica.
Con lavvento dei farmaci antagonisti dei recettori H2 θ cambiata radicalmente la maniera
di gestire il paziente affetto
da ulcera peptica sia per quel che riguarda lapproccio terapeutico, la qualitΰ di vita e la prognosi. Tra i farmaci di questa classe ritroviamo la cimetidina, la ranitidina e la famotidina.
Se volessimo paragonare lazione di questi farmaci con quella degli antiacidi θ necessario evidenziare che questi ultimi possono
neutralizzare lacido solamente
quando questo θ stato giΰ secreto nello stomaco,
gli H2-antagonisti invece impediscono che venga
secreto dimostrando quindi un meccanismo piω efficace.
La cimetidina θ il capostipite di questa
classe di molecole e le prime
sperimentazioni nella terapia dellulcera
duodenale hanno dimostrato che il farmaco produceva una guarigione
dellulcera in circa l85% dei casi trattati entro 8 settimane.
Fig.
6 - Cimetidina
La potenza antisecretoria gastrica e la percentuale di guarigione θ
pressocchθ uguale anche per gli H2-antagonisti piω recenti, sebbene
a dosaggi differenti; ad esempio, la cimetina a 800 mg, la ranitidina a
300 mg, la nizatidina a 300 mg e la famotidina
a 40 mg una volta al giorno causano una diminuzione dose-dipendente dellaciditΰ gastrica
per 6-8 ore.
Nelle prime sperimentazioni con la
cimetidina veniva consigliato ai pazienti di assumere il farmaco cinque volte al giorno, ma questa modalitΰ di somministrazione rendeva problematico ottenere una
buona compliance del paziente,
contrariamente a quanto si verifica
23
con la monosomministrazione serale proposta per i farmaci piω recenti.
Il secondo
farmaco di questa classe θ la ranitidina. Dal confronto con la cimetidina in
termini di efficacia terapeutica θ possibile
evidenziare come la frequenza
di guarigione sia maggiore nei pazienti trattati con
ranitidina soprattutto a 4
settimane (il 72-79 % contro il 64-
74 %) mentre a 8 settimane tale
Fig. 7 - Ranitidina
differenza θ meno evidente (85-98 % contro il 84-92 %).
La famotidina θ il piω potente degli H2-antagonisti, dati sperimentali dimostrano infatti che la velocitΰ
e la durata dazione della famotidina
sono maggiori rispetto a quelle della
Fig.
8 Famotidina
ranitidina e della cimetidina.
Lefficacia di questo farmaco si evidenzia giΰ a dosi di 40 mg in unica
somministrazione serale con frequenze di guarigione
dellulcera
duodenale superiore al 90% dei casi trattati.
La
nizatidina e la roxatidina sono i farmaci
H2-antagonisti di ultima generazione e presentano frequenze
di guarigione paragonabili a quelle della famotidina.
Risulta importante
ricordare infine quali sono i principali effetti collaterali di questa classe di
farmaci. Per la cimetidina
θ stato possibile
evidenziare una frequenza di effetti collaterali variabili tra il 2 e il 4%.
Fig. 9 - Nizatidina
I piω frequenti sono diarrea, nausea e vomito. Sono stati inoltre riportati casi di confusione mentale,
sonnolenza e vertigini
soprattutto in soggetti anziani o nei pazienti affetti da severe epatopatie o nei
nefropatici.
Sono poi stati descritti casi di idiosincrasia a carico del sistema emopoietico, del cuore, del rene e del fegato, oltre agli effetti dose-
dipendenti quali, la ginecomastia e limpotenza descritte nello 0.2%
dei
pazienti trattati con dosi elevate di
cimetidina e per periodi
prolungati. Inoltre considerando il fatto che la cimetidina puς legarsi
al citocromo epatico P-450 sono state riportate
diverse interazioni con farmaci metabolizzati per via epatica come ad esempio le benzodiazepine, fenitoina, teofillina e warfarin.
24
Per quanto riguarda invece la ranitidina, famotidina e nizatidina
risulta inferiore al 5% lincidenza degli effetti collaterali. Principalmente sono rappresentati da vertigini e cefalea e solo rari
fenomeni di tipo
idiosincrasico. Anche linterferenza con il sistema
farmaco-metabolizzante P-450-dipendente θ di scarsa o nulla rilevanza clinica.
Il medico allora considerato che i farmaci H2 -antagonisti hanno unefficacia pressochι paragonabile e unincidenza di effetti collaterali
in
realtΰ molto bassa, sono portati a prescrivere la cimetidina con
maggior frequenza dato che θ quello meno costoso. Perς per soggetti
giovani con frequenti recidive e conseguente necessitΰ di terapia
prolungata la possibilitΰ di avere perdita della libido e impotenza con
il trattamento con la cimetidina fa cadere la scelta sulla ranitidina.
famotidina e nizatidina sono invece di terza scelta perchι sono di
ultima generazione e quindi meno sperimentati rispetto agli altri.
I farmaci
Antimuscarinici puri (atropina, derivati ammonici quaternari della stessa atropina) danno la loro azione di inibizione
della
secrezione acida interferendo con lazione del nervo vago.
Possono ridurre fino al 50% la secrezione
acida gastrica stimolata,
ma sono numerosi gli effetti collaterali ad essi imputati. Sono stati
introdotti in terapia allora dei nuovi farmaci come la
pirenzepina
(duogastral, Frazim, Gastrol
)
e la telenzepina che risultano efficaci nel trattamento delle ulcere peptiche solo ad alti dosaggi che quindi
presuppongono anche in questo caso una frequenza relativamente
elevata degli effetti collaterali (turbe dellaccomodazione, secchezza
delle fauci). Questa classe di farmaci θ quindi da considerarsi di
seconda scelta nella terapia dellulcera rispetto a quella degli inibitori
della pompa protonica e degli antagonisti dei recettori H2.
Gli inibitori
della pompa protonica
sono i farmaci piω innovativi nella terapia dellulcera peptica. Non agiscono su un recettore
specifico ma sono in grado di interferire con il funzionamento della
pompa protonica (H+/K+ ATPasi), il meccanismo post-recettoriale che sulla superficie
delle cellule della mucosa gastrica θ responsabile della produzione di acido cloridrico. Quando la pompa protonica viene
bloccata non vengono piω espulsi nello stomaco gli idrogenioni
necessari a formare lacido cloridrico.
Lazione antisecretiva degli inibitori della pompa protonica θ piω completa rispetto a quella dei farmaci H2-antagonisti, in quanto
questi agiscono sullistamina che θ solo uno dei tre meccanismi di
stimolo della produzione di acido (gli altri sono la stimolazione della
gastrina e del nervo vago). Seguendo
una terapia con gli H2-
25
antagonisti allora una certa quantitΰ di acido seppure inferiore alla norma potrΰ comunque passare nello stomaco.
Lomeprazolo (Antra, Antra 20, Losec, Mepral, Omeprazen) e gli altri farmaci
inibitori della pompa protonica invece
agendo sullultimo stadio di produzione
di
acido cloridrico sono in grado di
creare un ambiente
completamente
privo di acido.
Fig.10
- Omeprazolo
Omeprazolo, Lansoprazolo (Lansox 15 e Lansox
30, Limpidex 15,
Limpidex 30, Zoton 15, Zoton 30) e pentoprazolo (Pantecta,
Pantopan,Pantorc, Pentazol)
sono tra questi farmaci i piω rappresentativi e piω studiati,
sono derivati benzimidazolici che
assorbiti nellintestino raggiungono le cellule
parietali gastriche
tramite il flusso sanguigno. Sono tutti
profarmaci che vengono attivati quando sono trasformati, in ambiente acido,
nelle
relative sulfenamidi. Questa attivazione avviene solo a livello della
cellula parietale dove si accumulano e
Fig. 11 - Lansoprazolo
agiscono reagendo con i gruppi SH
della pompa protonica promovendone il blocco
irreversibile.
Data lirreversibilitΰ dellinibizione, la secrezione acida riprende
soltanto quando nuove pompe sono state risintetizzate. La durata
dazione dellomeprazolo e derivati non dipende quindi dalla loro
emivita plasmatica (piuttosto breve: 60-90 minuti) ma dal tempo
necessario alla sintesi di nuove pompe (24-48 ore).
Alla dose di 20 mg in monosomministrazione al mattino lomeprazolo θ in grado di indurre
la
cicatrizzazione dellulcera duodenale nel 90-100% dei casi dopo solo 4
settimane di trattamento. Nel trattamento di ulcera gastrica ed
esofagite da reflusso vengono invece di norma utilizzati dosaggi superiori.
Fig. 12 - Pentoprazolo
Rispetto agli H2 -antagonisti lomeprazolo
e derivati presentano
innegabili vantaggi:
1) Elevata selettivitΰ dazione che deriva da una localizzazione
quasi esclusiva della pompa protonica nella mucosa gastrica e dalla necessitΰ di un ambiente fortemente acido per attivare i profarmaci
2) Inibizione
della secrezione acida a prescindere dallo stimolo che
la determina
26
3) Maggiore
efficacia sia in termini di risoluzione dei sintomi che di
guarigione delle lesioni
4) Minore incidenza
di effetti collaterali
LOmeprazolo rientra anche in alcuni schemi di terapia per
leradicazione dellHelicobacter pylori . Nellambiente privo di acido che
si
ottiene dopo somministrazione dellomeprazolo si crea un ambiente
ostile per lHP che migra dallantro dello stomaco (in genere la zona
piω
acida) al corpo dove comunque rimane una piccola quantitΰ di
acido
e possono sopravvivere alcune colonie del batterio. Questa
capacitΰ di ridurre il numero di HP nello stomaco θ stata sfruttata per eradicare il batterio associando
lomeprazolo allamoxicillina.
Tra gli effetti collaterali riscontrati nella terapia a base di inibitori della pompa protonica
quelli piω comunemente riscontrati per lomeprazolo ad esempio sono: eruzioni cutanee, nausea, vomito,
vertigini, cefalea, dispepsia, diarrea,
stipsi, parestesie
e dolori addominali. Le maggiori perplessitΰ sono comunque dovute al paventato
rischio neoplastico legato al blocco completo dellaciditΰ
gastrica. Infatti ci sono dati sperimentali che suggeriscono la possibilitΰ di sviluppo di neoplasie come conseguenza di una marcata
ipergastrinemia indotta dal forte calo dellaciditΰ.
Questa eventualitΰ sconsigliava quindi luso a lungo termine di questi
farmaci. Lesperienza clinica perς sembra aver scongiurato questa
possibilitΰ in quanto ad oggi non θ stato osservato un innalzamento
significativo del rischio neoplastico. Il riscontro di un incremento
della gastrinemia durante la terapia θ da ritenersi
una risposta fisiologica
allaumento del pH gastrico.
3.3 Terapia eradicante
Linfezione da Helicobacter pilory (HP) ha un ruolo determinante nella
patogenesi dellulcera peptica gastro-duodenale. La terapia di eradicazione di questo batterio θ piuttosto complessa, non esiste a tuttoggi alcun antibiotico in grado di risolvere un infezione da HP in
monoterapia. Questa incapacitΰ puς essere spiegata considerando
lanomalo comportamento del batterio quando infetta lo stomaco.
Anzitutto quando lHelicobacter pylori giunge nello stomaco non
produce uninfezione acuta, quindi il sistema immunitario dellospite non risponde
con la solita reazione febbrile. Chi θ infettato
nella maggior parte dei casi non sa nemmeno di esserlo. Il batterio si
annida nello stomaco e puς provocare una gastrite cronica
il piω delle volte asintomatica. Solo quando si produce unulcera linfezione si
27
manifesta e dΰ dolore. Tutto questo puς verificarsi
dopo
anni
dalliniziale infezione oppure puς non succedere mai.
LHelicobacter pylori θ in grado di sfuggire allazione degli
antibiotici e del sistema immunitario perchι vive appena sotto lo strato di muco gastrico, sulla superficie delle cellule mucipare, ma
non
al loro interno. In vitro molti antibiotici si sono dimostrati capaci
di
eliminare il batterio, in vivo invece pochissimi si sono dimostrati
capaci di penetrare la barriera di muco in concentrazione efficace ad
ucciderlo. Per questo motivo nelle prime sperimentazioni gran parte
dei
soggetti sottoposti a terapia anti-HP tornavano a presentare fiorenti colonie di batteri nel giro di un mese dalla cosiddetta
eradicazione.
Inoltre il batterio θ resistente a molti antibiotici, per cui fu subito chiaro che per garantirne
leradicazione era necessario
impiegare delle associazioni di
farmaci.
Anche lambiente acido dello stomaco puς essere un ostacolo per lattivitΰ degli antibiotici (ad esempio la penicillina viene inattivata
dallelevata aciditΰ dello stomaco), oltre al fatto che lo stomaco si
svuota ogni 2 minuti e questo provoca un abbassamento della
concentrazione del farmaco sotto i valori minimi efficaci.
Sono stati proposti allora alcuni schemi posologici che prevedono
lassociazione di piω farmaci (2, 3 o 4), quello che sembra piω efficace
θ lo schema a tre farmaci :
bismuto colloidale (480 mg/die) +
metronidazolo (750 1500 mg/die) + tetracicline (1-2 g/die) che
produce leradicazione del batterio nell80-90% dei casi.
Lostacolo maggiore per il buon esito di questa terapia θ la scarsa compliance
per il paziente. In
effetti il paziente potrebbe
dimenticare di prendere la terapia giornaliera, che purtroppo
consiste in un numero piuttosto
elevato di pillole, e in questo modo rendere inefficace la
Fig.
13 - Metronidazolo
terapia oltre che compromettere anche terapie antibiotiche alternative, perchι potrebbero
insorgere resistenze agli antibiotici.
Altro problema puς essere poi quello collegato agli effetti collaterali
che
possono scaturire in percentuale piuttosto alta considerata
lassociazione di piω farmaci.
Θ comunque importante cercare di raggiungere lobbiettivo della eradicazione del batterio perchι in questo modo viene scongiurato
anche il rischio di eventuali recidive.
28
I rimedi erboristici utili nel trattamento
delle piω comuni patologie a carico
del tratto
gastro-intestinale
4.1
STRATEGIA FITOTERAPICA PER LE PIΩ
FREQUENTI MALATTIE DELLO STOMACO
Nel trattamento delle malattie gastrointestinali la fitoterapia riveste una importanza certamente non trascurabile. Θ possibile ottenere
una
guarigione perfetta in alcune di queste patologie con la semplice
terapia erboristica, affiancata a buone norme igieniche e dietetiche,
che
sono sempre indispensabili. Si ottengono ottimi risultati con le
tisane, ma possono usarsi convenientemente anche miscele di estratti
idroalcolici, oli essenziali e polveri di piante. Piω che in altre patologie
luso delle tisane si θ mantenuto costante per secoli nella medicina
popolare.
Come
evidenzieremo negli schemi fitoterapici presentati
qui di seguito per le patologie acute non infettive dello stomaco si punta talvolta a unazione immediata, cioθ ad un trattamento sintomatico. Altre volte
si
deve correggere lalterazione di quella successione cronologica
armoniosa delle secrezioni gastriche, duodenali, biliari, pancreatiche
con
piante aperitive,
digestive, antispasmodiche, coleretiche, colagoghe ecc
Nelle malattie dello stomaco hanno inoltre unincidenza piuttosto rilevante le numerose condizioni spastiche come i crampi e le coliche
gastriche.
Nelle patologie croniche dello stomaco si punta ad
ottenere:
- Unattivazione di secrezione e di formazione di acido nello stomaco in caso di
acloridria, inappetenza ecc
;
- Una protezione della mucosa infiammata (gastrite, ulcera peptica ecc..);
- Unazione carminativa
e antispasmodica (dispepsia, eruttazioni
ecc
).
Acloridria
Disturbo secretivo della mucosa gastrica che determina la mancanza
(achilia) o scarsezza (acloridria) di acido cloridrico
nel succo gastrico,
compromettendo i processi digestivi. Puς essere associato a ulcera
gastrica, anemia perniciosa, insufficienza corticosurrenalica, gastrite
cronica.
30
Trattamenti
utili:
ᄋ Genziana estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua da
assumere 15 minuti
prima dei pasti principali.
oppure:
ᄋ Curcuma estratto idroalcolico + Zenzero estratto idralcolico: Si
uniscono 20 gocce di Curcuma e. i. e 30 gocce di Zenzero e. i. a poca acqua e si assumono 10 minuti prima
dei pasti principali.
oppure:
ᄋ Genziana estratto
idralcolico + Zenzero estratto idralcolico: A
20 gocce di Genziana e. i. si uniscono 20 gocce di Zenzero e. i. e poca acqua, si assume 10 minuti prima dei pasti
principali.
oppure:
ᄋ Infusi con piante: al
3% in acqua per 15 minuti; bere 1 tazza da tθ
prima dei pasti principali.
Centaurea
sommitΰ 30% Carciofo foglie 40% Menta piperita foglie 15% Anice verde semi 15%
oppure:
Rosmarino foglie 40% Centaurea sommitΰ 40% Limone scorze 20%
oppure:
Cardo
santo sommitΰ 30%
Trifoglio fibrino parte aerea 40% Arancio amaro scorze 15% Carvi frutti 15%
31
oppure:
ᄋ Decotto con piante: al 3% in acqua, per 10 min.; 1 tazza prima
dei pasti.
Marrubio
sommitΰ 20% Centaurea
sommitΰ 20% Carciofo
foglie 20% Menta foglie 20% Liquirizia
radice 20%
oppure:
Carciofo
foglie; decotto al 3% per 5 min., 1
tazzina
10-15 min. prima dei pasti principali.
Consigli:
ᄋ Molto importante θ seguire unalimentazione adeguata, sono
sconsigliati legumi, funghi, crostacei, molluschi e tutti i prodotti
affumicati, carni bollite, frutta cruda.
ᄋ Si
consiglia luso moderato di latte e di pane.
ᄋ I cibi devono essere poco voluminosi e saporiti, meglio se ben tritati
o addirittura passati.
ᄋ Sono raccomandati i cibi contenenti
vitamina A che agisce favorevolmente sulla secrezione del
succo gastrico.
Aerogastria
Questo disturbo θ causato dallaria deglutita o che raggiunge lo stomaco assieme al bolo alimentare e viene trattenuta ed accumulata
nella
regione del fondo dello stomaco. La bolla daria che si forma
provoca la distensione delle pareti gastriche
ed θ solitamente
accompagnata da dolore gastrico, singhiozzo, palpitazioni e senso di
difficoltΰ respiratoria, soprattutto dopo i pasti.
32
Trattamenti
utili:
ᄋ Menta piperita olio essenziale + Limone scorze olio essenziale:
3 gocce di menta piperita O.E. e 3 gocce di limone scorze O.E. in
pochissima acqua subito dopo i pasti principali.
oppure:
ᄋ Ginepro bacche olio essenziale: 3 gocce in pochissima acqua da
assumere dopo i pasti principali.
oppure:
ᄋ Maggiorana olio essenziale: 3 gocce in pochissima acqua da
assumere dopo i pasti principali.
oppure:
ᄋ Ficus carica gemmo derivato + Boldo estratto
idroalcolico: a 35
gocce di Ficus carica MG si aggiungono 30 gocce di Boldo estr.
idral. e poca acqua. Si assume 2 volte al giorno subito dopo i pasti.
oppure:
ᄋ Trattamento fito-gemmo-oligoterapico: 60 gocce in poca acqua 2
volte al giorno subito dopo i pasti, del preparato cosμ formulato:
Genziana
estratto idroalcolico 10%
Achillea estratto idroalcolico
10% Menta estratto idroalcolico 15% Melissa estratto
idroalcolico 15%
Ginepro estratto idroalcolico
15% Angelica estratto
idroalcolico 15% Ficus carica
gemmoderivato 10% Rosmarinus
off. gemmoderivato 10%
oppure:
33
ᄋ Infuso di piante: al 3% in acqua, per 15 minuti; bere 1 tazza dopo
i pasti.
Menta foglie 40%
Camomilla fiori
20% Carvi frutti 20%
Coriandolo frutti
20%
oppure
Salvia foglie 20% Menta foglie 20%
Arancio amaro scorze
20% Limone scorze 20% Finocchio
semi 20%
oppure
Anice
verde fiori 20% Finocchio
semi 20%
Carvi frutti 20% Coriandolo
frutti 20%
Angelica radice
20%
oppure
Verbena
odorosa foglie 30% Menta
dolce foglie 30% Salvia
foglie 10% Limone
scorze 15% Melissa
foglie 15%
Consigli:
ᄋ Occorre mangiare lentamente, tranquillamente masticando molto bene, evitando di ingerire grossi quantitativi di aria.
ᄋ Sono da evitare cibi troppo acidi come succhi di frutta e di verdure
acide ( es. pomodoro ecc..) aceto, brodo di carne concentrato, salse
piccanti, fritture.
ᄋ Mangiare
anche poco pane e possibilmente abolire il fumo.
34
Atonia
gastrica
Patologia caratterizzata dalla perdita del tono muscolare
dello
stomaco con riduzione della contrattilitΰ e funzionalitΰ delle pareti
dello stesso. Ne consegue un difficoltoso passaggio del cibo oltre lo
stomaco. Θ secondario a diverse malattie.
Trattamenti
utili:
ᄋ Genziana estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua 15 minuti
prima dei pasti principali.
oppure:
ᄋ Carciofo estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua 15 minuti
prima dei pasti principali.
oppure:
ᄋ Infusi di piante: al 3% per 15 minuti; 1 tazza prima
dei pasti
principali.
Camomilla
fiori 30% Verbena odorosa foglie 30% Salvia foglie 10% Centaurea
sommitΰ 20% Menta
piperita foglie 10%
oppure:
oppure:
Rosmarino foglie 30% Ginepro
bacche 20%
Salvia foglie 10% Maggiorana
foglie 10% Centaurea
sommitΰ 15% Timo
serpillo sommitΰ 15%
Assenzio
romano som. fiorite 50%
Camomilla fiori 20% Maggiorana
foglie 15% Anice
verde semi 15%
35
oppure:
ᄋ Decotto con piante: al 3% in acqua, per 5 minuti; 1 tazzina prima
dei pasti principali.
Genziana
radice 20% Marrubio sommitΰ 15% Ginepro bacche 20% Liquirizia
radice 25% Angelica
radice 20%
Consigli:
ᄋ I
pasti debbono essere leggeri e frequenti, e i cibi molto digeribili.
ᄋ La
masticazione deve essere lenta e accurata.
ᄋ Ai pasti
si dovrebbe bere il meno possibile.
ᄋ Non
si dovrebbero consumare tθ e caffθ.
ᄋ Evitare farinacei e alimenti che producono eccessiva fermentazione oltre a cibi grassi, bevande gassate e alcolici ad alta
gradazione.
36
Colica
gastrica
Spasmo accompagnato da sensazione dolorosa localizzata nello stomaco, spesso conseguenza di unulcera gastrica. In alcuni casi
laffezione ha origine da processi infiammatori o irritativi, in altri casi
deriva da spasmi nervosi.
Trattamenti
utili:
ᄋ Condurango estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua prima
dei pasti principali e fuori dai pasti al bisogno.
oppure:
ᄋ Menta piperita
olio essenziale
+ Camomilla
romana olio
essenziale + Maggiorana olio essenziale: In poca acqua (mezza
tazzina da caffθ), meglio se tiepida, si aggiungono 3 gocce di Menta OE, 2 gocce di Camomilla
romana OE e 2 gocce di Maggiorana OE.
Si assume generalmente dopo i pasti ma anche al bisogno piω volte
nellarco della giornata.
oppure:
ᄋ Infuso di piante: al 3% in acqua per 15 minuti; 1 tazza prima dei
pasti principali e fuori pasto al bisogno.
Camomilla
fiori 20% Passiflora
sommitΰ 20%
Achillea millefoglie
fiori 20% Maggiorana foglie 20% Menta
foglie 20%
oppure:
ᄋ Decotto di piante: al 3% in acqua per 5 minuti prima dei pasti
principali e al bisogno anche fuori pasto.
Condurango corteccia 100%
37
Trattamento
fitoterapico complementare :
ᄋ Ficus carica gemmoderivato: 35 gocce in poca acqua 2 volte al
giorno lontano dai pasti associandolo ad uno dei rimedi elencati
sopra.
Consigli:
ᄋ Per non iperstimolare il sistema gastrico, θ preferibile consumare pasti piccoli e
frequenti.
ᄋ Sarebbero da evitare caffθ, alcolici,
cibi che stimolano la produzione di gas come fagioli, piselli, lenticchie, cavolo, cipolle
ecc..).
ᄋ Fare
una moderata, ma costante attivitΰ fisica.
ᄋ Evitare
situazioni di stress.
Dispepsia
Termine abbastanza generico che sta ad indicare una alterazione della funzione digestiva
gastrica o intestinale, con una conseguente difficoltΰ a digerire.
I sintomi di solito compaiono subito dopo i pasti e includono bruciore di stomaco, dolore addominale, pesantezza di stomaco, nausea e in alcuni casi anche vomito.
La tipica sensazione
di bruciore sulla parte superiore
delladdome puς essere il risultato di un pasto consumato troppo rapidamente o troppo
ricco di cibi grassi e speziati che non sono digeriti facilmente.
La dispepsia puς essere spesso espressione somatica di conflitti
emozionali: i sintomi dispeptici possono essere correlati
con periodi di tensione emotiva della vita del paziente (cambiamenti
di abitudini, eventi stressanti) e sono frequenti in individui con stati conflittuali di
base e con particolari tratti della personalitΰ (V. Cap.2.1).
38
Trattamenti
utili:
ᄋ Genziana estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua (mezza
tazzina da caffθ) 15 minuti prima dei pasti principali.
oppure:
ᄋ Menta piperita estratto
idroalcolico: 30 gocce in poca acqua
subito dopo il pasto.
oppure:
ᄋ Trattamento fito-gemmo oligoterapico: 60 gocce in poca acqua 2
volte al giorno subito dopo i pasti; al bisogno
altre 30 gocce in poca acqua a metΰ pomeriggio e alla sera,
del preparato cosμ formulato:
Genziana
estratto idroalcolico 10% Achillea estratto
idroalcolico 10% Menta
estratto idroalcolico 15%
Melissa estratto idroalcolico
15% Ginepro estratto
idroalcolico 15% Angelica
estratto idroalcolico 15%
Ficus carica gemmoderivato 10% Rosmarinus
off. gemmoderivato 10%
oppure:
ᄋ Infuso di piante: al 3% in acqua per 15 minuti;
1 tazzina da tθ
dopo i pasti principali:
Marrubio
sommitΰ 40% Genziana radice 30% Menta piperita
foglie 30%
oppure
Centaurea
sommitΰ 30% Maggiorana foglie 20% Menta piperita
foglie 30% Finocchio
semi 20%
oppure
39
Luppolo infiorescenze femminili 40% Boldo foglie 30% Menta
piperita foglie 15%
Carvi semi 15%
Consigli:
ᄋ Molto importante scegliere con cura gli alimenti da consumare o meno per alleviare i sintomi dispeptici: comunque la dieta non deve essere troppo rigorosa. Sono da evitare alimenti fritti, grassi,
spuntini fuori pasto
e
gli alimenti reputati, volta per volta dal
soggetto, veramente non digeribili.
ᄋ Per non irritare le pareti dello stomaco, non ingerire cibi troppo freddi o troppo
caldi.
ᄋ Masticare il cibo a sufficienza, evitando di inghiottire i bocconi
velocemente.
ᄋ Importante per migliorare il processo digestivo θ un esercizio fisico moderato
ma costante, come ad esempio abituarsi a fare delle
camminate giornaliere di buon passo.
ᄋ Limitarsi
nel consumo di alcool, caffθ e sigarette.
Gastrite
acuta e cronica
Infiammazione della mucosa gastrica, la tonica piω interna della parete dello stomaco. Disturbo molto comune, si manifesta in seguito
allirritazione provocata sulla mucosa gastrica da diverse sostanze
quali alimenti, microrganismi, farmaci,
alcool, prodotti
acidi o caustici.
Situazioni di stress o altre malattie ne possono favorire la
comparsa o aggravarla.
La sintomatologia comprende, malessere, senso di pesantezza alla regione epigastrica, bruciori, rigurgito, vomito, mal di testa. La
gastrite puς presentarsi in modo acuto (1-2 settimane) o in forma
cronica, persistendo per mesi o anni; puς anche evolversi in ulcera
peptica (V. Cap. 2.2).
40
Trattamenti
utili:
ᄋ Preparati (sciroppo) a base di estratti di piante
antiinfiammatorie, emollienti e rinfrescanti quali: Bupleurum
falcatum, Camomilla, Piantaggine e Spirea ulmaria, da assumere a cucchiai
prima dei pasti principali e al bisogno anche piω volte durante larco della giornata.
oppure:
ᄋ Ficus carica gemmoderivato: 70 gocce in poca acqua da
assumere al mattino a digiuno in associazione a:
Ribes nigrum
gemmoderivato: 70 gocce in poca acqua da
assumere nel primo pomeriggio.
oppure:
ᄋ Estratti per macerazione a freddo di piante:
Altea
radice all8%. In acqua fredda si fanno macerare le radici per
almeno 4 ore, quindi si filtra e si beve 1 tazzina da tθ dellestratto piω
volte al giorno secondo il bisogno.
oppure
Lino semi: al
5 %. In acqua fredda si fanno macerare per almeno 4 ore i semi di lino, si
procede poi a separarli dallestratto e se ne beve 1 tazza da tθ piω volte al
giorno al bisogno.
oppure:
ᄋ Infusi di piante: al 3% in acqua per 15 minuti; 1 tazzina da tθ piω
volte al giorno al bisogno.
Spirea
sommitΰ fiorita 30% Camomilla fiori 30% Piantaggine foglie 30% Menta piperita foglie
10%
41
oppure
Melissa
foglie 30% Camomilla
fiori 40% Menta
piperita foglie 30%
oppure
Iperico
sommitΰ fiorite 40% Achillea fiori 30% Camomilla fiori 30%
oppure:
ᄋ Decotti con piante: al 5% in acqua, bollire per 10 minuti, quindi
si lascia in infusione e poi si filtra ancora tiepido. Si beve una
tazzina da tθ anche piω volte al giorno secondo bisogno.
Malva foglie e fiori
40% Fieno greco semi 40% Liquirizia radice 20%
oppure:
ᄋ Decotto: al 3% in acqua, 10 minuti; 1 tazzina da tθ anche piω volte
al giorno secondo bisogno.
Condurango
corteccia 60%
Liquirizia
radice 40%
oppure:
ᄋ Decotto: al 10% fare bollire per 30 minuti quindi lasciare raffreddare. Filtrare ancora tiepido. Bere una tazzina da tθ al
bisogno anche piω volte nellarco della giornata.
Orzo
mondo semi 40% Riso semi 30% Fieno greco semi 30%
42
Consigli:
ᄋ Mangiare poco e spesso per limitare la secrezione degli acidi gastrici.
ᄋ Il consiglio ricorrente di consumare latte nella maggior parte dei casi non deve considerarsi positivo in quanto anche se inizialmente
allevia i sintomi della gastrite, col tempo determina
un
peggioramento: i grassi, le proteine ed il calcio che lo compongono
stimolano infatti la secrezione acida dello stomaco.
ᄋ Evitare fumo caffθ, tθ, bibite contenenti
caffeina o gassate, alcolici e cibi grassi o fritti.
ᄋ Non assumere farmaci a base di ac. acetilsalicilico
e
similari
(FANS), poichι possono causare
sanguinamento gastrico, per
azione del blocco delle prostaglandine.
ᄋ Evitare
stati di tensione e stress.
ᄋ Luso di spezie ed erbe aromatiche non θ da sconsigliare, in quanto
la
reazione gastrica ad esse θ individuale; ciascuno dovrebbe, in
base
alla propria esperienza, eliminare quelle che acutizzano i sintomi gastrici. Θ importante evitare
la dieta in bianco.
ᄋ Nel caso di attacco acuto, θ meglio evitare tutti gli alimenti e adottare una dieta idrica per 24-48 ore. In seguito si possono
cominciare ad assumere alimenti come riso bollito, pane, mele e banane.
Una volta superata la fase acuta θ opportuno continuare
a mangiare con moderazione alcuni alimenti che possono irritare la
mucosa gastrica: agrumi, pomodori, frutta secca, alcool.
Gonfiore
di stomaco
Senso di oppressione e pesantezza che puς diventare particolarmente
fastidioso soprattutto subito dopo i pasti e che si produce in seguito
alla dilatazione delle pareti dello stomaco.
V. Dispepsia.
43
Imbarazzo
di Stomaco
Fastidio causato da indigestione o da ingestione di cibi guasti, con necessitΰ
di un
immediato svuotamento dello stomaco. In questo
caso si consiglia luso di preparati ad azione emetica. V. Dispepsia.
Indigestione
Digestione incompleta o imperfetta che di solito si accompagna a dolore, nausea, vomito, bruciore di stomaco, rigurgito
acido e
meteorismo. V. Dispepsia.
Rigurgiti
acidi
Risalita allindietro dallo stomaco di solidi o di liquidi (succo gastrico)
attraverso la bocca.
V. Dispepsia.
Sonnolenza
post-prandiale
Caratteristico disturbo dei soggetti che presentano una digestione piuttosto
difficoltosa.
Trattamenti utili:
ᄋ Genziana estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua da
assumere dopo i pasti principali.
oppure:
ᄋ Curcuma estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua da
assumere dopo i pasti principali.
oppure:
ᄋ Carciofo estratto idroalcolico: 40 gocce in poca acqua da
assumere dopo i pasti principali.
44
Ulcera
peptica
Lulcera peptica θ una lesione di tipo erosivo che si produce generalmente nella membrana mucosa del tratto terminale
dellesofago, della piccola curvatura dello stomaco, del duodeno. Il
sintomo piω caratteristico θ il dolore, che θ localizzato normalmente
allepigastrio e si presenta con periodicitΰ e ritmo caratteristico,
manifestandosi solitamente circa tre ore dopo il pasto. Non compare
quasi mai al mattino prima di colazione puς invece presentarsi
durante la notte.
Lassunzione di cibo e alcali θ di solito in grado di alleviare il dolore. Gli eccessi dolorifici
sono limitati a minuti piω che ad ore e possono
durare giorni o mesi, seguiti da lunghi periodi asintomatici. Altri
sintomi comprendono dispepsia, pirosi esofagea e/o gastrica,
eruttazione acida, nausea, vomito e anoressia. In alcuni casi lulcera
peptica puς essere asintomatica e lesordio puς essere costituito da
emorragia o perforazione.
Lulcera peptica si produce in seguito alleffetto corrosivo del succo gastrico,
quando questo viene a contatto con la mucosa gastrica o duodenale. Questa condizione si verifica quando
viene turbato il sistema che regola lequilibrio tra
digestione e protezione gastrica.
(V.
cap. 2.3).
Trattamenti
utili:
ᄋ Preparati (sciroppo) a base di estratti di piante
antiinfiammatorie, antisecretive e cicatrizzanti quali:
Bupleurum falcatum, Camomilla, Piantaggine, Liquirizia e Spirea
ulmaria, da assumere a cucchiai prima dei pasti principali e al bisogno anche piω volte durante larco
della giornata.
oppure:
ᄋ Infuso di piante : al 3% per 15 minuti; 3-4 tazzine da tθ da
assumere durante larco della giornata lontana dai pasti.
Camomilla fiori 100%
oppure:
45
Iperico sommitΰ
40% Achillea fiori 30% Camomilla fiori 30%
oppure:
ᄋ Decotto con piante: al 3% in acqua, far bollire per 10 minuti.
Lasciare in infusione, filtrare ancora tiepido e bere 4 tazzine da tθ al giorno lontano dai pasti.
Liquirizia
radice 60%
Piantaggine
foglie 40%
Trattamento
fitoterapico complementare:
ᄋ Succo di patata cruda: 1 tazzina da caffθ 4-5 volte al giorno. Da
associare ad uno dei rimedi sopra elencati.
oppure:
ᄋ Succo di cavolo: da 2 a 4 mezzi bicchieri al giorno lontano dai
pasti. Da associare ad uno dei rimedi sopra elencati.
oppure:
ᄋ Ficus carica gemmoderivato: 70 gocce a metΰ mattina in poca
acqua.
In associazione con:
Manganese
Cobalto: 1 dose al mattino a digiuno a
giorni alterni.
Da associare ad uno
dei rimedi sopra elencati.
oppure:
ᄋ Argilla: mezzo cucchiaino da caffθ in mezzo bicchiere dacqua
mezzora prima dei pasti principali.
Largilla θ
controindicata nei casi di stipsi ostinata.
Da associare ad uno dei rimedi sopra elencati.
46
Consigli:
ᄋ In questo caso sono consigliati pasti piccoli e frequenti. La cosa
meno indicata per il paziente di
ulcera θ rimanere con la fame.
ᄋ Occorre
masticare lentamente e a lungo.
ᄋ La dieta bianca, che un tempo veniva consigliata ai malati di ulcera, sembra essere in realtΰ da sconsigliare. I pazienti affetti da
questa patologia hanno invece bisogno di mangiare cibi quanto piω
possibile variati, cercando di scegliere quelli ricchi di vitamina C e vitamina E (frutta, cereali e verdure
poco cotte).
ᄋ Sono
sconsigliati cibi o troppo freddi o troppo caldi.
ᄋ Diminuire drasticamente il consumo di caffθ, alcolici
e possibilmente eliminare il fumo
di sigaretta.
ᄋ Non assumere farmaci a base di ac. acetilsalicilico
e
similari
(FANS), poichι possono causare
sanguinamento gastrico, per
azione del blocco delle prostaglandine.
ᄋ Evitare
situazioni di tensione e di stress.
47
Monografie
delle piante medicinali piω
importanti nella terapia dellulcera peptica
Bupleurum
( Bupleurum falcatum L.)
Il Bupleurum
θ una pianta perenne che
cresce principalmente nel Nord della
Cina, ma viene coltivata anche in altre
aree.
La pianta si sviluppa fino ad 1 metro in altezza e abbisogna di molto
sole
per poter fiorire. Le foglie sono alterne, sessili, ampiamente lineari o lanceolate. Nella medicina tradizionale
Cinese vengono utilizzate alcune specie
di bupleurum, principalmente il B. falcatum L., B. chinense
DC e B.
scorzonerifolium Willd. La droga θ costituita
dalle radici che possono differire per dimensioni, colore e consistenza a seconda della specie.
Componenti
chimici:
- Saponine a struttura triterpenica: (le cosiddette saikosaponine a, b1-b4, c, d, e ed f) e saikogenine. Il cui contenuto θ alto soprattutto nel B. falcatum.
- Fitosteroli: stigmasterolo, (-spinasterolo, ecc.. )
- Polisaccaridi:
simili a pectine (bupleurani)
- Polieni:
saikosiine a, b e c.
Attivitΰ
farmacologia:
- Attivitΰ antinfiammatoria: studi in vivo hanno dimostrato
che le
saikosaponine a e d sono i principi
attivi con attivitΰ antiinfiammatoria, lefficacia nellattivitΰ antiinfiammatoria θ paragonabile a quella del prednisolone;
49
Fig. 14
Formule di struttura delle saponine triterpeniche
- Attivitΰ antiulcera: questa azione θ prodotta da un consolidamento
della barriera mucosa protettiva e ad unazione antisecretiva nei confronti di acido e pepsina. Lefficacia degli estratti di bupleurum θ comparabile a quella del
sucralfato. Per cromatografia a scambio
anionico θ stato evidenziato che θ la frazione polisaccaridica, buplerano 2IIc, molto simile alla pectina,
costituita prevalentemente
da acido galatturonico con piccole porzioni di arabinosio, ramnosio e galattosio, ad avere la piω spiccata attivitΰ antiulcera. Leffetto
antiulcera θ dovuto anche allattivitΰ di scavenger dei radicali liberi
ossidrilici del bupleurano 2IIc. I radicali liberi derivanti dallossigeno
possono infatti contribuire alla formazione di lesioni a livello della
mucosa gastrica e gli enzimi superossido-dismutasi e catalasi, e la
loro
combinazione, riducono la formazione di lesioni gastriche nei
topi.
- Attivitΰ epatoprotettiva: dati sperimentali dimostrano
che le
saikosaponine grezze di B. falcatum normalizzano le funzioni del fegato avendo un effetto protettivo anche nei confronti della tossicitΰ
epatica indotta da CCl4. Le saikosaponine aumentano la sintesi delle proteine epatiche in vivo ed in vitro.
50
- Attivitΰ regolatrice del sistema immunitario: studi in vitro hanno
dimostrato che un estratto acquoso delle radici di B. falcatum θ in grado di aumentare
la risposta anticorpale e di controllare
la
funzionalitΰ della risposta dei linfociti T.
- Attivitΰ antipiretica e analgesica: alcuni studi in vivo hanno
confermato per il bupleurum effetti ipotermici e antipiretici quando venga somministrata per via orale lestratto acquoso della radice.
Anche
questa attivitΰ θ imputabile
alle saikosaponine che si
dimostrano in vivo attive anche come analgesici.
Indicazioni
terapeutiche:
- Nella medicina popolare
cinese viene indicato
luso per il trattamento di gastriti,
ulcere gastro-duodenali ed altre patologie dispeptiche
gastrointestinali in cui il bupleurum
fa diminuire lacido gastrico e
la secrezione di pepsina ed avere effetti protettivi della mucosa.
- Trattamento del raffreddore, delle affezioni alle prime vie aeree, tosse, febbre, nelle quali le saikosaponine agiscono stimolando le difese immunitarie
- Epatiti croniche
Controindicazioni : Non sono note.
Effetti collaterali: In persone sensibili o a dosi elevate puς indurre
leggera stanchezza, perdita di appetito e causare
flatulenza.
Avvertenze: Non sono disponibili dati a riguardo
delluso del
bupleurum in gravidanza ed allattamento, in via precauzionale se ne
sconsiglia quindi luso.
Posologia: generalmente, dosi di 3-9 g al giorno di radice secca o dose di
preparati equivalenti.
51
Camomilla
( Matricaria recutita
L.) Pianta erbacea annuale, θ originaria dellEuropa
sud
orientale e dellAsia occidentale, cresce spontanea nei campi incolti. Fiorisce, secondo le
regioni, da Maggio ad Agosto fino ad Ottobre.
In Germania,
la camomilla
θ una delle piω importanti piante medicinali ottenute
per
coltivazione. La droga θ rappresentata dai capolini. Appartiene al genere delle
Asteraceae.
Il suo nome deriva dalle parole greche chamos
cioθ
piccolo, umile, a terra e melos cioθ mela
che
si riferiscono allhabitat della pianta e al fatto
che alcune specie emanano un odore che somiglia
a quello delle mele.
Conosciuta da sempre come pianta ad attivitΰ antispasmodica particolarmente indicata per sedare manifestazioni dolorose,
dalla colica intestinale alla dismenorrea, possiede indubbie
proprietΰ antiinfiammatorie, cicatrizzanti ed ulceroprotettive,
antibatteriche e, naturalmente spasmolitiche.
La
Commissione E del Ministero della Sanitΰ tedesco
ha approvato luso
interno per la camomilla nel trattamento degli spasmi e dei processi
infiammatori a carico del tratto gastro-intestinale. Ne raccomanda luso
esterno nelle infiammazioni della pelle e delle mucose come ad esempio
le
infezioni batteriche della pelle, insieme a quelle della cavitΰ orale e delle gengive. Inoltre θ stato anche approvato luso nelle infiammazioni
ed
irritazioni del tratto respiratorio (inalazioni) e per le infiammazioni
ano-genitali (bagni e irrigazioni).
Componenti
attivi:
- Flavonoidi (superiore all8%) che includono apigenina
e
luteolina,
numerosi flavoni e flavonoli metossilati
- Olio essenziale (0.4-2% non meno di 4 mg/Kg secondo la FU IX)
52
contenente (-bisabololo, bisabolone
ossido, ossido di bisabololo A, B e
C, e camazulene
- Lattoni sesquiterpenici:matricina, matricarina, desacetilmatricarina
- Cumarine: umbelliferone ed erniarina
- Acidi fenolici: sono presenti in piccola quantitΰ sui capolini e comprendono ac. caffeico, ac.
anisico e vanillico.
- Polisaccaridi: sono state identificate tre frazioni idro-solubili polisaccaridiche contenenti un polisaccaride fruttano del tipo dellinulina, alcune pectine del tipo del ramnogalatturano e il 4-O-
glucuronossilano.
Attivitΰ
farmacologica:
Come giΰ evidenziato le principali attivitΰ
farmacologiche della camomilla sono:
- Attivitΰ antiinfiammatoria (antiflogistica): a livello topico θ da
attribuire soprattutto al contenuto in flavonoidi ed in particolare allapigenina-7-glucoside, che θ il piω abbondante dei flavonoidi della
camomilla. Insieme alla luteolina, oltre ad inibire
i fenomeni vascolari legati allinfiammazione, blocca in maniera significativa anche la
componente cellulare dellevento flogistico, cioθ linfiltrazione dei
leucociti proinfiammatori nei tessuti infiammati.
- Attivitΰ spasmolitica: Per lolio essenziale di camomilla e gli ossidi di
bisabololo A e B θ stata dimostrata unattivitΰ spasmolitica sulla muscolatura liscia
dose-dipendente, simile a quella della papaverina.
- Attivitΰ carminativa: come le altre piante carminative
la camomilla θ
in grado di ridurre i gas intestinali. Questo effetto carminativo verosimilmente ha una correlazione con lazione antispasmodica.
Importanti sono inoltre le proprietΰ aromatiche ed amaricanti della
pianta in grado di facilitare i processi digestivi.
- Attivitΰ antiulcera: la camomilla agisce sulle cause del dolore cioθ sul
processo infiammatorio. Poichι viene favorita anche la guarigione di formazioni ulcerose, la camomilla risulta un efficace rimedio per
lulcera gastrica. Isaac e coll. hanno dimostrato
che l(a)-bisabololo
possiede unevidente azione antiulcerogena che si fonda su unazione
53
protettiva nei confronti della mucosa gastrica. I principi attivi della camomilla
favoriscono la sintesi endogena di
prostaglandine e in questo modo viene rinforzata la barriera mucosa protettiva. Lazione
antiulcera della camomilla θ sia di tipo preventivo che curativo.
- Attivitΰ cicatrizzante: questa attivitΰ θ strettamente connessa con
quella antiinfiammatoria e puς essere considerata piω propriamente come
unazione favorente la granulazione del tessuto leso.
Indicazioni
terapeutiche:
- Difficoltΰ digestive, ulcere peptiche, enteriti,
coliti, meteorismo, fenomeni spastici del tubo
digerente;
- Cefalea, insonnia;
- Turbe della menopausa, dismenorrea;
- Infiammazione della pelle, eczema.;
- Congiuntiviti (uso esterno)
- Infiammazioni e catarri della cavitΰ rinofaringea e dei bronchi
(inalazioni)
Controindicazioni:
Non ci sono controindicazioni nelluso della camomilla, sebbene alcuni dati di letteratura riportino rari casi di reazioni
allergiche in soggetti
con ipersensibilitΰ nei confronti delle Asteraceae.
Interazioni
con i farmaci: Nessuna nota.
Preparazioni e posologia: Per affezioni del tratto gastrointestinale: si
prepara linfuso di camomilla al 3% e se ne bevono 3-4 tazze nellarco della giornata lontano dai pasti. Per affezioni della mucosa della cavitΰ
oro-faringea: sciacqui o gargarismi con linfuso preparata di fresco piω
volte al giorno. Per uso esterno: utilizzare linfuso dal 3 al 10% per
impacchi e spugnature.
54
Piantaggine maggiore e Piantaggine lanceolata
(Plantago
major L. e Plantago
lanceolata L.)
La piantaggine maggiore θ una delle piante piω
diffuse nella flora di tutta lEuropa e nellAsia
settentrionale e centrale.
Cresce spontaneamente un po ovunque ai margini delle strade, nei campi, in abbondante
quantitΰ.
Presenta una rosetta di sottili foglie lunghe fino a 20 cm. lanceolate
parallelinervie dalle
quali parte lo scapo fiorale che porta una spiga di piccoli fiori marroncini poco appariscenti,
dai
quali sporgono i lunghi stami. La droga θ costituita dalle parte aeree o dalle
sole foglie.
Costituenti
principali:
- Glicosidi iridoidici: tra cui aucubina (0.3-2.5%), catalpolo (0,3-
1,1%), asperuloside
- Flavonoidi:
(apigenina, luteolina, scutellarina)
- Mucillagini: sono circa il 6.5%, costituite da almeno 4 polisaccaridi ricca soprattutto
in D-galattosio, L-arabinosio, 40%, acidi uronici,
enzimi
- Tannini:
(6,5%); acido clorogenico e neoclorogenico
- Cumarina esculetina, acidi fenoli
- Acido silicico
(1,35%); sali minerali (>zinco e potassio)
Attivitΰ famacologiche:
Le principali attivitΰ farmacologiche delle piantaggini
sono le seguenti:
- Antiinfiammatoria: Gli iridoidi contenuti
nel
fitocomplesso sono
responsabili dellattivitΰ antiinfiammatoria, antimicrobica e antiallergica della
pianta.
55
- Cicatrizzante: la tradizione accorda soprattutto alle foglie fresche una
azione cicatrizzante utile nella terapia delle ulcere varicose e delle
ferite.
- Antitussiva ed espettorante: Le mucillagini svolgono
unazione
emolliente e sedativa tramite leffetto ricoprente sugli epiteli, i tannini poi esplicano lazione antivirale ed astringente. Laucubina ha unattivitΰ
antiallergica che potrebbe essere utile nel trattamento
della bronchite cronica asmatiforme
- Azione antiallergica: Laucubina manifesta un attivitΰ antiallergica di
tipo antistaminico che si evidenzia nella proprietΰ delle foglie fresche di neutralizzare leffetto del veleno degli insetti (api, vespe, ecc.
)
iniettato nel derma dopo la puntura.
Impieghi
terapeutici:
- Affezioni infiammatorie del tratto gastrointestinale: la
tradizione
popolare fa uso soprattutto delle foglie fresche triturate o poste in macerazione per qualche ora in acqua bollita per trattare ulcere
varicose, piaghe, punture
degli insetti ecc., mentre il loro infuso viene
impiegato contro le affezioni
infiammatorie dello stomaco,
dellintestino e delle vie aeree superiori.
- Flogosi
della mucosa orofaringea e dello stomaco.
- Catarri
vie aeree.
- Dermatosi,
ulcerazioni.
Tossicitΰ
ed effetti secondari: Non sono segnalati in letteratura
Interazioni
con i farmaci: Nessuna nota
Preparazioni e posologia: Infuso : 3g circa di foglie in 150ml di acqua
bollente. Si lascia infondere per 10 minuti poi si filtra. Salvo diversa prescrizione , si beva una tazza 3 volte al giorno.
56
Spirea ulmaria
(Filipendula
ulmaria L.) La Spirea θ una delle tre piante ritenute piω sacre dai Druidi. Ha giocato un ruolo molto importante nello sviluppo del farmaco
aspirina. Lacido salicilico divenne un farmaco di grande interesse
terapeutico nel
XIX secolo, ma diversamente dallerba, lacido salicilico procurava una cosμ forte irritazione
gastrica e nausea nei pazienti da rendere piω
sopportabile la malattia nei confronti della
cura.
Cercando di superare questo problema
si sviluppς lacido acetil salicilico che venne denominato
Aspirina dove a stΰ per acetil e
spirin stΰ proprio per Spirea.
Dal punto di vista botanico questa pianta fa parte della famiglia delle
Rosaceae, θ una
pianta perenne alta fino a 120 cm con foglie pennate e piccoli fiori bianchi raccolti a formare pannocchie.
La droga θ costituita dalle parti aeree fiorite che hanno un sapore aromatico
e leggermente acre, e odore debole simile al salicilato di
metile.
Componenti
attivi:
- Flavonoidi: (3-5%) costituiti principalmente da rutina e altri glicosidi della quercetina e del canferolo;
- Glicosidi fenolici:
includono
la spireina (primaveroside dellaldeide
salicilica) che si trova nei fiori, salicoside
o salicina (glicoside
dellalcol salicilico) e gaulteroside (questultimo, durante il processo di essiccazione della droga, θ convertito in acido salicilico e nei suoi sali
alcalini).
- Olio essenziale (0.2% dai fiori): contiene salicilaldeide (75%), feniletil alcol (3%), benzil alcol (2%), metilsalicilato (1.3%)
e altri.
57
- Tannini:
soprattutto rugosina D.
Attivitΰ
farmacologica:
- Attivitΰ antiulcera: Studi in vivo dimostrano che lestratto acquoso
dei
fiori di Spirea ha una buona attivitΰ antiulcera dovuta ad unazione di protezione della mucosa gastrica insieme allattivitΰ anti- infiammatoria dei flavonoidi. Puς essere inoltre efficace nel promuovere la cicatrizzazione delle ulcere croniche gastriche e nel
prevenire le lesioni allo stomaco prodotte dalluso dei FANS.
Sembrerebbe strano raccomandare per il trattamento delle ulcere un
erba
a salicilati. Ma in accordo anche a quanto affermato da David
Hoffmann i salicilati puri possono causare lulcera, la Spirea come
fitocomplesso invece θ utile nella prevenzione
e trattamento
dellulcera stessa nonostante il contenuto di salicilati.
- Attivitΰ diuretica: aumenta il volume di urine emesso nelle 24 ore
assieme allescrezione di urea, sodio, potassio e cloro. Questa attivitΰ θ stata attribuita
alla frazione flavonoidica e ai sali di potassio
contenuti nella pianta. I flavonoidi
agiscono modulando lattivitΰ
della succinico-deidrogenasi e della anidrasi carbonica
a livello dei tubuli
renali.
- Attivitΰ antimicrobica: Studi in vitro hanno dimostrato lattivitΰ
antimicrobica degli estratti di Spirea nei confronti di Staphylococcus
aureus haemolyticus,
Streptococcus pyogenes
haemolyticus, Escherichia coli, Shigella flexneri, Klebsiella pneumoniae
e
Bacillus
subtilis. Ci sono studi poi che suggeriscono per gli estratti acquosi di
varie parti della pianta luso per il trattamento delle ferite in
considerazione della discreta attivitΰ antibatterica dimostrata.
Indicazioni
terapeutiche:
- Disturbi a carico del tratto gastro-intestinale associati a iperaciditΰ
(dispepsia, reflusso gastrico,
ulcere gastriche), diarrea
(particolarmente nei bambini);
58
- Disturbi del tratto urinario (cistiti, calcoli renali
ecc..);
- Trattamento di febbre, raffreddori ecc..;
- Esternamente per affezioni
reumatiche ai muscoli
ed alle articolazioni e per traumi come le contusioni, ematomi,
distorsioni, slogature ecc..;
Tossicitΰ: Non sono segnalati in letteratura effetti tossici nι per
lestratto alcolico nι per lestratto acquoso dei fiori di
Spirea.
Controindicazioni: nessuna nota.
Avvertenze speciali e precauzioni: Non somministrare in via
cautelativa a persone allergiche ai FANS.
Interazioni con i farmaci: Nessuna nota. Considerato perς leffetto
anticoagulante che potrebbe avere θ da utilizzare con cautela dalle persone in terapia con il warfarin.
59
Liquirizia
(Glycyrrhiza glabra
L.)
Il termine Glycyrrhiza deriva dal greco
glicos - rhizos che significa radice dal gusto dolce. Appartenente alla famiglia delle Leguminoseae ha sempre
destato un grande interesse sia per il
suo
gusto che per il suo valore come
pianta officinale.
Si distinguono parecchie varietΰ,
comunque quelle piω comunemente utilizzate sono la Glycyrrhiza glabra L. var.
typica, Reg. et Her.,
diffusa in
Italia, Grecia, Spagna e Iran, la Glycyrriza glabra L. var. glandulifera
Wald et Kit., spontanea in Ungheria,
Russia meridionale, Asia minore e la varietΰ cinese G. uralensis.
La liquirizia θ una pianta perenne e
stolonifera alta fino a un metro e mezzo, con caule cespuglioso, foglie alterne e imparipennate (4-7 paia) di forma ovale ricoperte di peli
ghiandolari.
La droga θ rappresentata dai rizomi (stoloni) e dalle radici che in alcuni casi vengono decorticate. Lapparato radicale θ molto sviluppato e ricopre unarea di molti metri quadrati. Dalle radici principali, lunghe
circa 15 cm, partono numerose radici secondarie e stoloni che si
estendono orizzontalmente anche per 1 o 2 metri e producono rami aerei
in punti lontani dalla pianta madre.
Sebbene la pianta possa essere coltivata in maniera piuttosto semplice, θ necessario
attendere 3 o 4 anni prima di poter raccogliere le radici.
La raccolta della droga si esegue allinizio dellinverno. Le radici e gli stoloni tagliati a pezzi, vengono lasciate fermentare per un certo periodo
di tempo per favorire la colorazione
gialla e migliorare anche altre
caratteristiche organolettiche.
60
Componenti
attivi :
- Saponine triterpeniche: 2-15% costituite
principalmente da glicirrizina (sale di ammonio e di calcio dellacido glicirrizico, detto
anche
glicirrizinico) e 24-idrossi-glicirrizina. Dimostrano di avere un
potere dolcificante da 50 a 100 volte piω elevato di quello dello
zucchero. La FU IX richiede
per una liquirizia di qualitΰ
un contenuto di acido glicirrizico almeno pari al 4%. Dalla scissione idrolitica
dellacido glicirrizico si forma lacido diglucuronico e, come aglicone,
lacido glicirretinico. Ci sono poi altre saponine triterpeniche come la
glabranina A e B, glicirretolo, glabrolide, lac. glabrico, ac. licorico ecc.
- Triterpeni e steroli: b-amirina, onocerina, sitosterolo, stigmasterolo.
- Flavonoidi: Sono oltre 30 i flavonoidi ed isoflavonoidi tra cui la liquiritina e il suo aglicone
liquiritigenina oltre al calcone isoliquiritina e allisoflavonoide neoliquiritina, ispaglabridina
A
e
B
ecc. Conferiscono la colorazione gialla alla liquirizia.
- Cumessetani;
- Cumarine:
erniarina, umbelliferone ecc.
- Colina, betaina, sostanze
amare, sostanze ad azione estrogenica.
Attivitΰ
farmacologica :
La liquirizia mostra molte attivitΰ farmacologiche, che erano giΰ note nella medicina dellantico Egitto e dellantica India, oltre che dalla
medicina greco-romana, tra queste si ritrova lattivitΰ emolliente, bechica, espettorante, blandamente diuretica e lassativa. Inoltre si
assiste ad un ulteriore interesse
per la liquirizia dopo che fu osservata
la sua azione antiulcera.
- Attivitΰ antiulcera: Questa attivitΰ della liquirizia θ stata evidenziata
da
una osservazione casuale.
Nel 1946 Revers un farmacista olandese notς che un preparato per la tosse a base di succo di liquirizia era
molto apprezzato dai malati di ulcera del suo distretto. Questi
trovavano piω giovamento in quel preparato che nei medicinali
specifici per le patologie gastriche che regolarmente assumevano. Nel
1953 Borst ne riferμ su The Lancet. Gli studi farmacologici e clinici
che
sono seguiti hanno puntato lattenzione sulla glicirrizina che θ
61
stato considerato il principio attivo responsabile dellattivitΰ antiulcera. Da questa sostanza θ stato sviluppato anche un farmaco
anti-ulcera di emisintesi il carbenoxolone (emisuccinato dellacido glicirretico) che non si usa piω in considerazione degli effetti
collaterali. La glicirrizina ha evidenziato unazione mineralcorticoide
simile a quella dellaldosterone. In effetti la glicirrizina provoca in
circa il 20% dei pazienti ritenzione
idrica con formazione di edemi
soprattutto nel viso e negli arti inferiori. Talvolta possono comparire
anche
capogiri e cefalee. La pianta intera comunque alle dosi normalmente
utilizzate in terapia non mostra effetti collaterali
rilevanti anche se non possono escludersi
del tutto. Θ stato sviluppato allora un estratto deglicirrizinato che ha ottenuto, in studi
clinici controllati, risultati ottimi nella terapia dellulcera pari alla
Cimetidina. Lefficacia della liquirizia nel trattamento dellulcera
peptica non dipende soltanto dalla presenza della glicirrizina quindi,
ma anche da altri principi attivi (i flavonoidi
ad esempio
danno unazione spasmolitica e antiinfiammatoria sul tratto
gastrointestinale oltre ad avere unazione
protettiva nei confronti
della mucosa gastrica).
Il meccanismo
con cui si produce lazione
antiulcera rimane ancora sconosciuto si sa perς che la liquirizia θ utile nel trattamento delle ulcere peptiche perchι aumenta i livelli
delle
prostaglandine nello stomaco, oltre a promuovere la secrezione
del
muco protettivo e favorire la granulazione tissutale. Inoltre
aumenta il flusso sanguigno allo stomaco e riduce gli spasmi
muscolari.
- Attivitΰ spasmolitica: Legata alla presenza
dei flavonoidi. Attivitΰ
questa molto importante che va a completare lazione antiulcera della liquirizia.
- Attivitΰ espettorante e secretolitica: I principi attivi responsabili di
questa azione sono le saponine tra le quali principalmente lacido glicirritico, esercita anche unazione batteriostatica e antivirale.
Lattivitΰ bechica dellacido 18-b-glicirretico θ stata studiata in vari
esperimenti ed θ stato possibile evidenziare che esso esercita unazione antitussiva centrale
paragonabile a quella della codeina.
- Attivitΰ antinfiammatoria: Lacido glicirrizico e il suo aglicone (lacido
glicirretinico) non inibiscono la sintesi delle prostaglandine, ma
62
piuttosto la migrazione dei leucociti verso il sito infiammatorio. Questa azione va ricondotta ad una debole azione
glucocorticoide,
probabilmente di tipo indiretta, che si basa sullinibizione della D4-5b- riduttasi, con conseguente rallentamento del catabolismo dei corticosteroidi endogeni ed allungamento dellemivita plasmatica di
cortisolo e aldosterone. In Russia si utilizzano le preparazioni a base
di
liquirizia come coadiuvante nei trattamenti a lungo termine con
cortisone, in quanto consente
di ridurre le dosi di steroidi somministrate e, di conseguenza
gli effetti collaterali.
- Attivitΰ lassativa: La glicirrizina θ una saponina dotata di un buon
potere emulsionante, che puς essere utilizzato in caso di stipsi. Le radici di liquirizia rientrano cosμ nella composizione di miscele
lassative.
- Attivitΰ immunostimolante: Studi recenti hanno dimostrato che la
glicirrizina puς stimolare le funzioni immunitarie dei soggetti
HIV-
positivi. Agisce principalmente promuovendo una notevole attivazione
dei linfociti T.
Indicazioni
terapeutiche:
- Ulcera peptica e gastrite cronica: Dati
clinici dimostrano
lefficacia
della liquirizia nel trattamento delle gastriti e delle ulcere peptiche per la sua capacitΰ
di aumentare la produzione di muco a livello gastrico, accelerare la cicatrizzazione, alleviare il dolore, prevenire le recidive.
Importante θ anche luso della liquirizia nella profilassi.
- Per le sue proprietΰ
emollienti, espettoranti e secretolitiche la liquirizia e i suoi estratti sono stati utilizzati
nel trattamento della
tosse, dei catarri bronchiali e nelle infiammazioni delle vie aeree
superiori.
- Eczema, psoriasi, dermatiti da contatto e dermatiti allergiche: La
liquirizia per uso topico viene utilizzata nel trattamento di queste
patologie in considerazione dellazione
antiinfiammatoria dellacido
glicirretinico.
63
Tossicitΰ:
La tossicitΰ della liquirizia e dei suoi principi attivi θ molto bassa e non
risultano casi di intossicazione acuta. Per quel che riguarda
invece i casi di tossicitΰ
cronica sono stati osservati
nel corso di trattamenti terapeutici prolungati
con estratti di liquirizia o di
ac. glicirretico. In
questi casi θ sufficiente sospendere la somministrazione per un certo
periodo perchι i sintomi regrediscono rapidamente.
Controindicazioni
ed effetti collaterali:
I principali
effetti collaterali segnalati
in seguito ad un uso prolungato di preparazioni a base di liquirizia sono: ipertensione, aumento della
ritenzione idrica con formazione di edemi soprattutto nel viso e nelle
caviglie. Si determina anche una riduzione della secrezione di sodio e laumento di quella del potassio.
Lassunzione di liquirizia θ pertanto sconsigliato in caso di ipertensione arteriosa
e ipopotassiemia.
Avvertenze
speciali o precauzioni:
Evitare luso in gravidanza e allattamento.
Interazioni
con i farmaci:
- Puς potenziare la perdita di potassio determinata da alcuni farmaci come le tiazidi e i diuretici dellansa. La perdita di potassio puς
aumentare la sensibilitΰ ai glucosidi
digitalici.
Preparati
e posologia:
Salvo diversa prescrizione la dose media giornaliera θ:
da 5 a 10 g di polvere che corrispondono a 200-800 mg di
glicirrizina;
0,5-1 g di succo di liquirizia per il trattamento delle affezioni delle vie aeree, 1,5
3 g per le ulcere peptiche e le gastriti;
dosi corrispondenti delle altre preparazioni;
Liquirizia deglicirrizinata (DGL) : da 6 a 8 tavolette masticabili da
250 mg.
64
LArgilla
Largilla θ un minerale costituito principalmente da silice e silicato idrato di alluminio.
Piω correttamente si dovrebbe parlare di argille dato
che
ne esistono di vari tipi; argille verdi, bianche, gialle, rosse. Differiscono le une dalle altre per il contenuto di metalli alcalini,
alcalino-terrosi, ma anche ferro e manganese in sostituzione parziale o totale dellalluminio.
Il magnesio
trisilicato contenuto
nellargilla viene usato
frequentemente come antiacido. Nello stomaco si converte in diossido di silicio e
magnesio cloruro.
Nella letteratura medica si trovano molte testimonianze delluso dellargilla per il trattamento di numerose patologie. Largilla si θ dimostrata un buon antisettico
naturale e le sue proprietΰ
batteriostatiche sono state utilizzate nel trattamento di numerose forme
infettive: enteriti, coliti, colibacillosi o parassitarie (parassitosi intestinali) JEAN VALNET.
Θ stata evidenziata anche unattivitΰ cicatrizzante dovuta al contenuto
di
silicato dalluminio. Inoltre Jean Valnet ed altri autori francesi
riferiscono di unazione antitossica dellargilla probabilmente collegata
allattivitΰ assorbente. Laggiunta di poca argilla a soluzioni di sostanze
tossiche sembra che possa diminuire lintensitΰ degli effetti tossici delle
medesime.
Luso interno θ particolarmente indicato per le malattie dellapparato digerente
quali gastrite,
gastroduodenite, ulcera peptica, colite, stitichezza.
Indicazioni
e modi duso:
Uso interno: Per luso interno θ conveniente utilizzare unargilla
finemente setacciata, priva di sabbia, non cotta e asciugata al sole. La dose quotidiana abituale θ di 1 cucchiaino da caffθ per _ di bicchiere
dacqua (1/2 cucchiaino per bambini sotto i 12 anni). Per alcune
patologie puς essere utile iniziare con un solo bicchiere di acqua
argillosa per 4 o 5 giorni. In altre: dissenterie, affezioni gastrointestinali,
65
si possono assumere anche 2 o 3 cucchiaini da caffθ al giorno. La preparazione deve essere fatta il giorno prima, si lascia largilla nel
bicchiere con lacqua tutta la notte e poi al mattino si beve il surnatante,
diversamente θ possibile assumerla prima di coricarsi o mezzora prima dei pasti principali. Alcuni autori consigliano di bere il preparato dopo
avere rimescolato, in modo da assumere tutto, anche largilla rimasta
sul
fondo. Per le sue proprietΰ cicatrizzanti e ricostruttive largilla θ indicata nel trattamento delle ulcere,
dissenterie, coliti, enteriti.
Controindicazioni
ed effetti collaterali:
Largilla puς procurare stipsi, in questo caso si provvederΰ a diminuire
la
dose e ad aumentare la quantitΰ di acqua. Se dovesse persistere il
problema occorrerΰ interromperne lingestione.
Largilla θ controindicata per tutti i soggetti affetti da patologie che producono alterazioni della
motilitΰ intestinale (ilei di qualsiasi natura).
66
SUCCHI DI PIANTE
Nel trattamento delle affezioni gastriche sono stati utilizzati i succhi di alcune piante tra cui il succo concentrato di liquirizia (V. monografia), il
succo di cavolo e di patata.
Succo di cavolo
(Brassica
oleracea) Il cavolo θ sicuramente una delle
piante alimentari piω antiche, originario dellEuropa θ coltivato da piω di 4000 anni
in moltissime
forme, specie e varietΰ. Lutilizzazione medica del cavolo, empirica
per
millenni, si basa ora su un certo
numero di sperimentazioni su pazienti che
hanno
messo in evidenza per il succo fresco di cavolo unazione positiva nelle
malattie dello stomaco ed in particolare nellulcera peptica. Dal cavolo
bianco per pressatura si ottiene un succo fresco concentrato che come
sperimentato da un gruppo di scienziati americani (Cheney, Wasler e Miller 1956) accelera la cicatrizzazione dellulcera gastrica. I pazienti
sono
stati seguiti tramite controlli radiografici e la sperimentazione θ stata eseguita in doppio cieco.
La preparazione del succo di cavolo si realizza sminuzzando il cavolo
fresco con un frullatore con unaggiunta di poca acqua. Il succo viene
poi
somministrato nel corso della mattinata e del pomeriggio in piccole
porzioni. In letteratura medica sono state riportate ulteriori informazioni riguardanti
lazione positiva del cavolo nelle malattie gastriche e soprattutto
viene messo in evidenza la buona tollerabilitΰ nei confronti
di
questo preparato. Due studiosi svizzeri (Strehler e Hinziker 1954)
hanno messo in evidenza come il succo di cavolo si dimostra piω efficace nel trattamento delle ulcere duodenali piuttosto che in quelle gastriche.
Θ da evidenziare
perς che con questo preparato si puς risolvere lepisodio ulceroso acuto ma non
si riescono a prevenire le recidive. Lazione antiulcera
del succo di cavolo fresco θ da attribuirsi
67
allaminoacido metilmetioninsulfoniumbromide per il quale si ipotizza
unazione protettiva sulla mucosa gastrica, che si oppone allazione lesiva
dellacido cloridrico.
Θ importantissimo utilizzare
il succo di cavolo fresco e crudo perchι con la cottura si perde gran parte del
contenuto di principio attivo.
La cura del succo di cavolo deve essere fatta per 3 - 5 settimane
consecutive alternando un periodo di riposo.
Unico effetto indesiderato valutato con questo trattamento θ la
comparsa di meteorismo, che puς essere eliminato
perς con unaggiunta di infuso di Carvi e Camomilla in parti uguali.
Succo di patata
(Solanum
tuberosum ) La patata fu scoperta in Perω dagli Spagnoli intorno
al 1530 e poco dopo introdotta in
Spagna ed Italia. Appartiene alla famiglia
delle
Solanaceae, una famiglia ricca di piante medicinali molto attive: vi appartengono lAtropa belladonna, lo stramonio
ecc. Tutte queste piante
contengono principi attivi del tipo
dellatropina e anche la patata contiene la
solanina che agisce come latropina
anche se
θ contenuto in quantitΰ piuttosto bassa, pur sempre sufficiente perς a sviluppare una
certa azione antispasmodica.
Recentemente θ stato possibile evidenziare che anche il succo di patata θ efficace nei disturbi dei malati di ulcera, soprattutto
nei disturbi spastici dellulcera.
Si utilizza il succo delle patate crude, alcuni malati usano anche lacqua
di cottura delle patate. Nel trattamento delle patologie gastro-duodenali
viene assunto mezzo bicchiere di succo di patata quattro cinque volte al
giorno, per un mese. Si puς aggiungere
anche miele, succo di carota o di limone (Jean Valnet).
68
Resta da evidenziare che il succo di patata θ in grado si di migliorare i disturbi
del malato di ulcera ma a differenza del succo di cavolo non
favorisce la cicatrizzazione dellulcera. Θ necessario allora distinguere
tra le due terapie.
Tossicitΰ:
Sotto la pellicola della patata si trova la solanina (0.04 mg/Kg) un
principio attivo atropino-simile tossico. Chi fa uso dellacqua di cottura
delle patate per trattare
le affezioni
gastriche (indicazione della tradizione popolare) a lungo termine potrebbe presentare intossicazione
con disturbi visivi, dilatazione delle pupille, secchezza delle fauci.
69
Tabelle
riepilogative riguardanti le piante officinali maggiormente utilizzate nelle
patologie dellapparato digerente
70
Tab.1- Piante ad amari che vengono
utilizzate nelle patologie dellapparato digerente
Pianta
officinale Indicazioni Indice di amaro
Marrubio
sommitΰ
Marrubium
vulgare
- Inappetenza
- Dispepsia > 3000
Carciofo
foglie
- Dispepsia
- Nausea e vomito
- Inappetenza
- Disturbi della
- Lindice stabilito
per le foglie e i prodotti derivanti dalle brattee
carnose e dalla sommitΰ
Cynara
scolymus
funzionalitΰ della cistifellea e delle vie -
biliari,
fiorita
ᄈ
10000;
La tintura idroalcolica:
ca.
2600
Cardo
santo sommitΰ
- Patologie epatiche
- Inappetenza
- Infuso: ca. 140
Cnicus
benedictus
Trifoglio
fibrino foglie
Menyanthidis
folium
China
corteccia
Cinchona
pubescens
Condurango
corteccia
- Dispepsia > 800
- Inappetenza
- Dispepsia > 4000
-
Inappetenza
- Dispepsia ᄈ
12000
Marsdenia
cundurango - Inappetenza Ca. 600
Genziana
radice
Gentiana
lutea
Tarassaco
radice
- Inappetenza
- Dispepsia > 10000
- Dispepsia
- Disturbi funzionali della
Taraxacum
officinale
Achillea
millefoglie fiori
Achillea
millefolium
Cicoria
radice
cistifellea
e delle vie biliari
- Inappetenza
- Dispepsia
- Gastriti
- Disturbi
funzionali della cistifellea e delle vie biliari
- Inappetenza
>100
5000ᆪ
Cichorium
intybus
Centaurea
foglie
Centaurium
erythraea
- Dispepsia Ca. 800
- Inappetenza
- Dispepsia > 2000
Attivitΰ:
Stimolazione dellappetito;
Incremento della secrezione della saliva;
71
Incremento della secrezione del succo gastrico;
Colagoga;
Accelerazione dello svuotamento gastrico.
Indicazioni:
Nausea e vomito;
Inappetenza;
Disturbi dispeptici;
Disturbi gastrici, come
latonia e la ptosi dello stomaco;
Gastriti;
Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari;
Epatopatie;
Debolezza generale;
Esaurimento psicovegetativo.
Controindicazioni:
Nei casi di ulcera duodenale e gastrica (Piante con indice
amaro al disopra di 10000)!
Interazioni: Nessuna
nota.
Note: Vista la termolabilitΰ dei principi attivi delle piante ad amari non si deve prolungare troppo a lungo lebollizione durante la preparazione
del
decotto, e per la loro instabilitΰ chimica immagazzinare le droghe
ben
secche. La preparazione a freddo θ piω amara e concentrata dato
che il principio amaro termolabile non viene alterato.
Assumere almeno 30 minuti prima del pasto e tenere qualche tempo in bocca, cosμ che il riflesso gastro-cefalico possa essere completamente
sviluppato.
Lefficacia delle piante ad amari si evidenzia
in primo luogo per i pazienti
con inappetenza e ridotta secrezione gastrica.
Con un normale riflesso secretivo e un normale appetito non si deve attendere alcun aumento.
72
Tab. 2 Piante ad amari e aromatiche (ad olio essenziale)
utilizzate nelle patologie dellapparato digerente
Pianta officinale Indicazioni
Luppolo infiorescenze femminili
Humulus
lupulus
Calamo
aromatico radice
Acorus
calamus
Arancio
amaro scorza
Citrus
aurantium
Salvia
foglia
Salvia
officinalis
Assenzio
somm. fiorite
Artemisia
absinthium
- Dispepsia
- Inappetenza
- Dispepsia
- Gastrite
- Inappetenza
- Dispepsia
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Dispepsia
- Inappetenza
- Dispepsia
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari.
Attivitΰ:
Stimolazione dellappetito;
Incremento della secrezione salivare;
Incremento della secrezione gastrica;
Accelerazione dello svuotamento gastrico;
Tonificante della muscolatura liscia;
Carminativa;
Spasmolitica;
Colagoga;
Antiflogistica
Batteriostatica
Sedativa;
Indicazioni:
Malattie del tratto oro-faringeo;
Inappetenza;
Dispepsia;
Gastrite;
Disturbi della funzionalitΰ della cistifellea
e delle vie biliari.
73
Controindicazioni:
Nei casi di ulcera gastrica e duodenale
(piante con indice amaro superiore a 10000).
Interazioni: Nessuna nota
Note: Le preparazioni a freddo sono quelle piω
efficaci, dato che i principi attivi amari sono termolabili e in esse
mantengono a pieno il loro indice amaro.
74
Tab. 3 Piante aromatiche (ad olio
essenziale) utilizzate nelle patologie dellapparato digerente
Pianta officinale Indicazioni
Angelica radice
Angelica archangelica
Anice frutti
- Inappetenza
- Dispepsia
Pimpinella anisum - Dispepsia
Valeriana radice
Valeriana officinalis
Curcuma rizoma
Curcuma domestica
Aneto frutti
- Dispepsia
- Gastrite
- Dispepsia
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari
Anethum graveolens - Dispepsia
Finocchio OE
Foeniculum vulgare - Dispepsia
Galanga rizoma
Alpinia officinarum
Curcuma di Giava rizoma
Curcuma zedoaria
Zenzero rizoma
Zingiber officinale
Camomilla fiori
Matricaria recutita
Cardamomo frutti
- Inappetenza
- Dispepsia
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari
- Dispespia
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari
- Nausea e vomito.
- Inappetenza
- Dispepsia
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Dispepsia
- Dolori spastici del tratto digestivo
- Gastriti
- Ulcera gastrica e duodenale
Elettaria cardamomum - Dispepsia
Coriandolo frutti
Coriandrum sativum - Dispepsia
Carvi frutti
Carum carvi - Dispepsia
LavandaL fiori
Lavandula angustifolia - Dispepsia
Melissa foglie
Melissa officinalis - Dispepsia
- Nausea e vomito
Menta piperita foglie
Mentha piperita
Rosmarino foglie
- Dispepsia
- Colon irritabile
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari
Rosmarinus officinalis - Dispepsia
Anice stellato frutti
Illicium verum - Dispepsia
75
Ginepro bacche
Juniperus communis - Dispepsia
Cannella cinese corteccia
Cinnamomum cassia
Cannella corteccia
Cinnamomum zeylanicum
- Inappetenza
- Dispepsia
- Inappetenza
- Dispepsia
Attivitΰ:
Incremento della secrezione della saliva;
Incremento della secrezione gastrica;
Carminativa;
Antiflogistica;
Antibatterica;
Batteriostatica;
Antimicotica;
Spasmolitica.
Indicazioni per le patologie dellapparato
digerente:
Patologie del tratto oro-faringeo;
Disturbi dispeptici, pesantezza di stomaco, flatulenza, spasmi del
tratto gastro-intestinale;
Inappetenza;
Nausea e vomito;
Gastriti;
Ulcera gastrica e duodenale;
Colon irritabile;
Disturbi della funzionalitΰ della cistifellea e delle vie biliari.
Controindicazioni:
Gli oli essenziali quando assunti per via interna sono controindicati in soggetti affetti da gastriti acute, epatiti,
ulcera duodenale e gastrica.
Note:
ᄋ Lolio essenziale che θ chimicamente instabile
deve essere conservato in un luogo fresco,
in contenitori ben chiusi, al riparo dallaria
e dalla luce e ad una temperatura
non superiore a 20°C. Diversamente
76
potrebbero formarsi prodotti
di idroperossidazione e di condensazione che possono causare
irritazioni.
Anche le droghe aromatiche devono essere conservate a meno di
20°C.
ᄋ Per linfuso di piante ad olio essenziale
si deve utilizzare un recipiente chiuso e bisognerebbe recuperare
le gocce condensate sul coperchio.
77
Tab. 4 Piante a
mucillagine utilizzate nel trattamento delle patologie dellapparato digestivo
Pianta officinale Indicazioni
Altea radice
Althaea officinalis
Psillio semi
Plantago arenaria
Lichene islandico tallo
Cetraria islandica
Lino semi
Linum usitatissimum
Malva foglie e fiori
Malva sylvestris
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Colon irritabile
- Stipsi abituale
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Inappetenza
- Gastriti
-
Ulcera duodenale e
gastrica
-
Colon irritabile
-
Stipsi abituale
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Gastriti
Attivitΰ nelle patologie dellapparato
digerente:
ᄋ Lenitiva nelle irritazioni;
ᄋ Antiflogistica;
ᄋ Azione protettiva delle mucose;
ᄋ Azione protettiva nellulcera;
ᄋ Azione di stimolo della peristalsi intestinale.
Indicazioni nelle patologie dellapparato
digerente:
ᄋ Malattie del tratto oro-faringeo;
ᄋ Gastriti;
ᄋ Ulcere gastriche e duodenali;
ᄋ Colon irritabile;
ᄋ Stipsi.
78
Controindicazioni:
ᄋ Le piante a mucillagini sono controindicate
nei casi di ilei di qualsiasi natura.
Interazioni:
ᄋ Potrebbero diminuire lassorbimento di alcuni
nutrienti e dei farmaci in genere.
79
Tab. 5 - Piante ad
alcaloidi, utilizzate nelle malattie dellapparato digerente
Piante officinali Indicazioni
Boldo foglie
Peumus boldus
Fumaria
Fumaria officinalis
Chelidonia
Chelidonium majus
- Dispepsia
- Dolori spastici del tratto digerente
- Disturbi della
funzionalitΰ della cistifellea e delle vie biliari.
- Dolori spastici del tratto digerente
- Disturbi funzionali della cistifellea e delle vie biliari
- Dolori spastici del tratto digerente
- Disturbi della funzionalitΰ della cistifellea e delle vie biliari
Attivitΰ:
Spasmolitica: nel tratto gastro-intestinale e
nelle vie biliari;
Simpaticomimetica/Parasimpaticolitica;
Antagonista del recettore muscarinico;
Rilassante della muscolatura liscia.
Indicazioni:
Dispepsia;
Spasmi o dolori spastici aspecifici del tratto gastrointestinale e
delle vie biliari;
Interazioni:
Rinforzo dellattivitΰ anticolinergica con gli
antidepressivi triciclici,
Amantadina e Chinidina.
80
Tab. 6 Piante a
flavonoidi, utilizzate nelle malattie del tratto digerente
Piante officinali Indicazioni
Camomilla fiori
Matricaria recutita
Cardo mariano frutti
Silybum marianum
Arancio amaro scorze
Citrus aurantium
Liquirizia radice
- Malattie del tratto oro-faringeo
- Dispepsia
- Dolori spastici del tratto digerente
- Gastriti
-
Ulcere gastriche e
duodenali
- Disturbi della funzionalitΰ della cistifellea e delle vie biliari
- Malattie del fegato
- Inappetenza
- Dispepsia
Glycyrrhiza glabra - Ulcera duodenale e gastrica
Spirea fiori
Filipendula ulmaria
- Ulcera duodenale e gastrica
Attivitΰ:
Spasmolitica;
Diminuzione della permeabilitΰ dei capillari;
Stabilizzante delle membrane;
Antiepatotossica;
Antiflogistica;
Antiossidante.
Indicazioni;
Inappetenza;
Dispepsia;
Disturbi spasmodici del tratto digerente;
Gastriti
Ulcere duodenali e gastriche;
Disturbi della funzionalitΰ della cistifellea
e delle vie biliari;
Epatopatie. Controindicazioni: Nessuna
nota. Interazioni: Nessuna nota.
81
Tab. 7 Attivitΰ ed efficacia delle piante
utilizzate nei disturbi dispeptici
Attivitΰ
Pianta medicinale
Stimolazione delle secrezioni, della motilitΰ e del tono
Carminativa Spasmolitica Sedativa
Stimolante la funzionalitΰ del pancreas e quella enzimatica
Angelica radice ++ ++ ++
Anice frutti +
++ ++
Carciofo foglie ++
Valeriana radice
+ ++
Cardo santo +++
Trifoglio fibrino +++
Boldo foglie ++
++
Bromelina dellAnanas
+
+++
China corteccia +++ +
Curcuma rizoma ++
Aneto frutti +
++
Genziana radice +++
Finocchio frutti e OE
+
+++ ++
Galanga rizoma +
++
Curcuma di
Giava rizoma
Luppolo infiorescenze
femminili
++
++ ++
Zenzero rizoma ++
Calamo rizoma ++
++ +
Camomilla fiori
+++ +
+ +Cardamomo frutti
Coriandolo frutti + ++ +
Carvi frutti e OE + ++ ++
Lavanda fiori ++ ++
Tarassaco radice e foglie
++
+
Melissa foglie + ++ + ++
Papaina +
+++
82
Menta piperita foglie
Arancio amaro scorze
++
++
++ ++
Rosmarino foglie + +
Salvia foglie ++
Millefoglie foglie e
fiori
Anice stellato frutti
++ ++
+ + +
Centaurea foglie +++
++Artiglio del diavolo radice
Ginepro bacche ++ +
Cicoria radice +
Assenzio sommitΰ fiorite
Cannella cinese corteccia
Cannella corteccia
+++
+ ++
++
+ ++
++
+ ++
83
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89
INDICE
Introduzione
pag. 2
1. Cenni
di anatomia e fisiologia dello stomaco
. pag. 3
1.1 Anatomia
e fisiologia dello stomaco
.. pag. 3
1.2 Le
secrezioni gastriche
pag. 5
2. Le
piω comuni patologie dellapparato gastrico
.. pag. 10
2.1
Dispepsia
pag. 10
2.2 Gastrite
. pag. 11
2.3 Ulcera
peptica
.
pag. 12
2.4 Comparazione
dei sintomi di alcune
importanti malattie dellapparato digerente
... pag. 18
3. Terapia farmacologica
. pag. 19
3.1
Antiacidi e citoprotettori
.. pag. 19
3.2 Farmaci antisecretori
. pag. 23
3.3 Terapia eradicante
. pag. 27
4. I rimedi erboristici utili nel trattamento
delle
piω comuni patologie a carico del
tratto gastro-intestinale
pag. 29
4.1 Strategia
fitoterapica per le piω frequenti
malattie dello stomaco
.
.pag. 30
Acloridria
... pag. 30
Aerogastria
. pag. 32
Atonia gastrica
.. pag. 35
Colica gastrica
pag. 37
Dispepsia
.. pag. 38
Gastrite acuta e cronica
. pag. 40
Gonfiore di stomaco
. pag. 43
90
Imbarazzo di stomaco
.. pag. 44
Indigestione
pag. 44
Rigurgiti acidi
.. pag. 44
Sonnolenza post-prandiale
pag. 44
Ulcera peptica
. pag. 45
5. Monografie delle piante medicinali piω
importanti nella terapia dellulcera
peptica
pag. 48
Bupleurum
pag. 49
Camomilla
pag. 52
Piantaggine maggiore e lanceolata
.
pag. 55
Spirea ulmaria
.. pag. 57
Liquirizia
. pag. 60
Argilla
pag. 65
Succo di cavolo
. pag. 67
Succo di patata
.... pag. 68
6. Tabelle riepilogative delle piante
officinali piω utilizzate nelle patologie dellapparato gastro-
intestinale
pag. 70
Bibliografia
.pag. 84
Indice
.pag. 90
91